Pulizia e bollette: conto da 11,5 milioni. Il Ministero non paga, il municipio gli fa causa

È in attesa di una decisione del Tar la guerra legale di Monza per riavere i soldi anticipati tra il 2009 e il 2015 per le sei sedi giudiziarie operative in città

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Nuova amministrazione in municipio, nuovo governo a palazzo Chigi ma tra Monza e Roma restano aperte sempre vecchie questioni. Né con i cambiamenti politici degli ultimi mesi né con l’avvio in estate della causa civile in tribunale, c’è stata una svolta nella partita plurimilionaria aperta da anni sui debiti che il ministero della Giustizia ha nei confronti del Comune per le spese sostenute dalla città per manutenzioni, bollette e pulizie nelle sedi giudiziarie. Si tratta di una questione che vale parecchi milioni di euro, una buona parte dei 21,8 milioni di spese anticipate dal municipio dal 2009 al 2015, per il Tribunale di Monza e altre 6 sedi giudiziarie in città. Per quel periodo di spese da Roma sono arrivati a Monza solo 7,5 milioni, mentre dopo settembre 2015 la situazione è cambiata con l’entrata in vigore di una nuova legge che ha ridato al ministero della Giustizia la gestione diretta delle sue sedi distaccate.

Ma intanto sono rimasti indietro oltre 14 milioni ed è del 2017 il tentativo dell’allora governo di chiudere tutto facendo un conto alla romana, quindi riconoscere subito a Monza 2.021.760 euro, dilazionabili in rate trentennali di 67.392 euro cadauna, come saldo finale. Un conteggio ministeriale in difetto di oltre 12 milioni contro cui il Comune ha aperto un contenzioso davanti all’autorità giudiziaria sia in sede amministrativa, al Tar del Lazio, sia dallo scorso giugno in sede civile. E quindi ora si tratta di aspettare i tempi della giustizia per vedere se verranno riconosciuti gli oltre 11,5 milioni pagati da Monza per le spese della giustizia.

M.Ag.