Progetto di apprendistato L’azienda entra in classe

Accordo di partnership con l’Ufficio scolastico territoriale: la formazione si allinea alle esigenze produttive e anticipa l’ingresso nel mondo del lavoro

Accordo di partnership per la promozione dell’apprendistato

Accordo di partnership per la promozione dell’apprendistato

di Cristina Bertolini

L’azienda entra nella scuola per formare idraulici, manutentori, contadini e molto altro. Ieri è stato siglato l’Accordo di partnership per la promozione dell’Apprendistato duale nelle scuole superiori di Monza e Brianza tra l’Ufficio scolastico territoriale di Monza Brianza e le fondazioni di Istruzione e formazione tecnica Superiore, i collegi tecnici dei periti industriali, geometri, agrari e professionali e agrotecnici del territorio. Presenti ConfImi, Adecco, ALi, Confcommercio, Brianza Solidale, Formaper, Coldiretti e Cna Lario Monza Brianza.

"Si tratta del primo esempio nazionale di accordo nato all’interno di Retep (Rete degli Istituti Tecnici e Professionali) – spiega la dirigente dell’Ust Monza Brianza VIncenza Berardi – sottoscritto in Italia, per promuovere l’apprendistato duale". Si fonda su una tipologia di contratto a tempo indeterminato che consente ai giovani di frequentare un percorso di formazione professionale per diplomarsi con contenuti teorici allineati alle esigenze dei settori produttivi primario, secondario e terziario e contemporaneamente essere assunti come apprendisti, anticipando l’ingresso nel mondo del lavoro.

Di norma per il 65% del tempo i ragazzi stanno in azienda come apprendisti e il 35% a scuola, per completare il curriculum con le materie letterarie e teoriche, ai fini del superamento dell’esame di maturità. In realtà poi le aziende stabiliscono il piano orario e il percorso direttamente con la scuola e il consiglio di classe. Comunque i ragazzi stanno a scuola meno degli altri. Al momento sono stati coinvolti gli istituti: Fermi di Desio, Einstein di Vimercate, Floriani Vimercate, Castiglioni di Limbiate, Martino Bassi di Seregno, Meroni di Lissone, Ferrari di Monza, Don Milani di Meda, Vanoni di Vimercate, per un totale di 80 i ragazzi giudicati idonei al percorso. La cernita avviene prima all’interno della scuola, trattandosi di contratti a tempo indeterminato su cui soprattutto le piccole aziende partono con cautela: la scelta viene fatta dalla scuola, valutando le competenze e l’esito dell’alternanza scuola lavoro del terzo anno. I candidati vengono poi valutati dalle agenzie per il lavoro, quindi si passa al colloquio con la famiglia e, se è il caso, si procede con l’assunzione. In quarta e quinta, mentre sono a scuola, hanno il contratto di apprendistato duale; dopo la maturità diventa apprendistato professionalizzante e poi viene trasformato in contratti professionali.

Molte aziende si sono fatte avanti: sono 400 - 500 quelle già pronte a iniziare, fra quelle aderenti alle associazioni di categoria, Ali, Adecco e CNA, agenzie per il lavoro. "Questo innovativo accordo – sottolinea la dirigente dell’Ust Vincenza Berardi – rappresenta per le imprese l’occasione di formare giovani lavoratori e inserirli nella propria azienda, secondo le proprie peculiarità ed essendo supportati da incentivi economici, retributivi e fiscali. "Sarà difficile convincere le nostre aziende – osserva Francesco Cioffi, presidente di Cna (Confederazione nazionale artigianato MB) – occore un salto culturale. Noi non abbiamo un metodo educativo, siamo abituati che manca personale, ci lamentiamo, ma non abbiamo tempo per formarlo". Agenzie per il lavoro e Ust faranno da tramite.