Professoressa eroica. Nel paese senza storia ha fondato la biblioteca: "E pubblichiamo libri"

Brescia, la storia di Mirka Vaglia e di Valvestino,167 residenti e 5 frazioni "È un punto di riferimento visto che non ci sono più neppure le scuole qui".

Professoressa eroica. Nel paese senza storia ha fondato la biblioteca: "E pubblichiamo libri"

Professoressa eroica. Nel paese senza storia ha fondato la biblioteca: "E pubblichiamo libri"

Quando è arrivata a Valvestino, nel 1972, dopo aver vinto il concorso da insegnante, si è chiesta come fosse possibile per lei insegnare storia e geografia se non c’era neanche una riga sulla storia locale. Al tempo Mirka Vaglia aveva 23 anni, tanta passione, poca conoscenza del territorio, visto che era arrivata apposta da Idro (Brescia). Ma quell’idea di metter nero su bianco la storia del paese in cui poi ha deciso di vivere (si è sposata nel frattempo con un collega) non l’ha mai abbandonata. E il momento giusto è arrivato quando, andata in pensione, ha deciso di dedicarsi alla biblioteca comunale.

"Siamo molto attivi, sa, abbiamo pubblicato ben 15 libri di storia locale", racconta. Vaglia è oggi una dei pochi residenti di Valvestino (Brescia) con 167 residenti in 5 frazioni. "Qui nella frazione di Turano siamo una trentina, tutti dai 60 anni in su". Ma Vaglia è, soprattutto, l’anima della biblioteca, che segue ormai dagli anni ‘90. L’analisi su dati Istat di OpenPolis che ha conteggiato quante biblioteche ci sono nei diversi comuni in relazione al numero dei minori vede proprio Valvestino al primo posto in Lombardia, con un rapporto di 1.250 ogni 10mila minori. Un record curioso, che in realtà nasconde il dato meno positivo della carenza di giovani, solo 8. Ma per loro la biblioteca c’è, grazie a Vaglia, probabilmente una delle ultime bibliotecarie volontarie. "Quando ho iniziato – racconta – c’erano 600, 700 libri. Per passare sotto la Provincia dovevamo averne almeno 3mila. Allora feci una lettera aperta tramite un giornale locale, per chiedere donazioni: arrivarono scatoloni persino da Milano e nel giro di un mese e mezzo superammo a 3mila". Oggi di volumi ce ne sono 19mila. "Di prestiti ne facciamo abbastanza, pochi ai locali perché molti sono anziani. I piccoli, invece, leggono, proprio stamattina (ieri per chi legge, ndr) è venuto un bambino con la mamma a prendere due o tre libri. Abbiamo una stanza solo di narrativa, una per la saggistica ed una dedicata ai bambini. Ci sono dei volontari che mi aiutano ed anche una commissione".

La lontananza dal resto della provincia di questo piccolo comune, però, non aiuta. "Nell’ambito del prestito interbibliotecario hanno bloccato l’arrivo delle ultime uscite, perché il trasporto, in caso di prestito in altri comuni, costa troppo. Così non abbiamo le novità, però abbiamo i libri più vecchi e particolari". La biblioteca è un punto di riferimento importante, considerando che ormai da 20 anni non c’è più neanche la scuola. "I ragazzi vanno a Idro, anche i più piccoli di 3 anni che fanno l’asilo, vanno fino a là con il pullmino. Purtroppo i giovani non restano qui, la maggior parte va via, per cui il paese pian piano si è svuotato. Eppure, qui si vive davvero bene".