
Prefettura e banche vigilano sulla sicurezza e contro i raggiri
Attenzione alle truffe, occhi aperti contro i reati che vanno a colpire le banche e la loro clientela, specialmente le persone più fragili. La scorsa settimana si è tenuto in Prefettura un incontro nel corso del quale il Prefetto Patrizia Palmisani e il Coordinatore del Centro di Ricerche dell’ABI sulla sicurezza anticrimine Marco Iaconis hanno sottoscritto, alla presenza delle Forze di polizia e dei referenti di alcuni istituti di credito, il rinnovo del Protocollo d’Intesa per la prevenzione della criminalità ai danni delle banche e della clientela nella Provincia di Monza e Brianza. Obiettivo rafforzare la collaborazione per promuovere misure concernenti la sicurezza anticrimine nel settore bancario, la “cyber physical security“, la prevenzione dei reati predatori ai danni delle banche e della clientela, degli atti vandalici e terroristici, nonché delle aggressioni al personale non a scopo predatorio. Per questo, l’ABI continuerà a stimolare l’adesione al Protocollo da parte degli istituti di credito del territorio, per attuare un articolato sistema di misure di sicurezza a tutela delle filiali. Dagli attacchi fisici alle apparecchiature ATM – vale a dire i bancomat –, a quelli di tipo informatico e di ingegneria sociale. Gli episodi di attacco alle infrastrutture fisiche e informatiche delle banche saranno censiti dal Centro di Ricerche dell’ABI sulla sicurezza anticrimine (OSSIF), al fine di sviluppare analisi estatistiche che saranno messe a disposizione di Prefettura e Forze di polizia. L’OSSIF curerà anche un monitoraggio degli atti vandalici e terroristici ai danni delle filialibancarie e degli episodi di aggressione al personale non a scopo predatorio (le rapine). Ma non si dimenticano le truffe, specie agli anziani. Il protocollo prevede infatti l’impegno delle banche a contribuire alla prevenzione. In Prefettura sarà attivato un tavolo di lavoro con Forze di polizia e istituti di credito per pianificare una strategia di contrasto al fenomeno attraverso iniziative di sensibilizzazione e responsabilizzazione del personale e di educazione dell’utenza fragile. Perché spesso sono gli operatori agli sportelli a rendersi conto per primi che il cliente davanti a loro è vittima di un raggiro.
Dario Crippa