Emergenza Coronavirus, calci e sputi alle Poste: clienti contro dipendenti

All’orario di chiusura pretendevano di essere serviti. Gli addetti barricati dentro liberati di carabinieri

Il doppio turno alle Poste è stato dimezzato per limitare assembramenti

Il doppio turno alle Poste è stato dimezzato per limitare assembramenti

Limbiate (Monza e Brianza), 24 marzo 2020 - Tensione all’ufficio postale di Limbiate. All’orario di chiusura i clienti in coda all’esterno si sono scagliati contro i dipendenti pretendendo di essere serviti. Calci, pugni e sputi contro le porte, soltanto l’arrivo dei carabinieri ha evitato che la situazione degenerasse. Ore 13.35, Poste di Limbiate Centro. I dipendenti avvisano i clienti ancora in coda all’esterno dell’ufficio che l’orario di apertura al pubblico è finito, come peraltro già succede dalla scorsa settimana quando il doppio turno è stato dimezzato.

In base alle nuove disposizione del Governo per contenere il contagio limitando il più possibile situazioni di assembramento di persone, Limbiate come altri uffici postali della Brianza hanno ridotto l’orario, limitandolo tra le 8.30 e le 13.30. Ma ieri i clienti non hanno voluto sentire ragione. Nonostante ci siano cartelli chiari che spiegano le ragioni delle limitazioni, anche nell’accesso contingentato. Molti utenti della ventina che ancora aspettava il proprio turno hanno tentato di forzare le porte d’ingresso colpendole con calci e pugni. Altri, invece, hanno sputato contro le vetrate insultando i dipendenti e chiedendo di poter entrare. Barricati all’interno, gli addetti dell’ufficio non hanno potuto fare altro che chiedere aiuto ai carabinieri. Soltanto quando la pattuglia è arrivata i clienti hanno iniziato a calmarsi.

«Non ho parole, ma soltanto indignazione per alcuni cittadini incivili e irrispettosi nei confronti di chi svolge un’attività per garantire i servizi essenziali alla comunità – l’amarezza di Vincenzo Traina della Cgil di Monza e Brianza -. Oltretutto ci troviamo nella condizione che molte persone si presentano allo sportello per fare operazioni veramente inutili, che possono essere assolutamente posticipate. La gente deve venire per scadenze che non possono essere rinviate, per il ritiro di contanti o delle pensioni". Il clima è preoccupante, "senza dimenticare che abbiamo difficoltà nell’approvvigionamento di guanti e mascherine – continua il sindacalista -. Andrebbe garantito soltanto il servizio universale, come nelle condizioni di sciopero. I contatti con il pubblico andrebbero eliminati. Stiamo giocando con la vita delle persone".