Monza, 6 Dicembre 2024 - Ha patteggiato al Tribunale di Monza la pena di 8 mesi in continuazione con la precedente condanna, ancora per l'accusa di stalking, K.A., il pizzaiolo italiano 30enne di origini egiziane residente a Cinisello Balsamo, già condannato a 18 mesi di reclusione per atti persecutori nei confronti della sua ex, una ragazza di Monza.
Il giovane era stato il primo in Italia a vedersi applicare il braccialetto elettronico come provvedimento d'urgenza per il divieto di avvicinamento alla persona offesa, la nuova misura per il contrasto alla violenza alle donne entrata in vigore sull'onda del femminicidio di Giulia Cecchettin. E poi aveva collezionato anche un altro record: il primo arrestato fuori flagranza di reato per avere manomesso il dispositivo ed essersi recato ancora in un bar frequentato da quella giovane che lui proprio non riesce a smettere di perseguitare.
A nulla finora pare siano serviti prima un ammonimento del Questore di Monza a stare alla larga dalla giovane, con l'invito mai accolto anche a frequentare un percorso psicologico. Poi l'arresto quando nel settembre 2023 si era fatto trovare, alla fermata dell'autobus da cui sarebbe scesa la sua ex per recarsi al lavoro, con la macchina ricoperta da un lenzuolo su cui aveva scritto “sei la più bella”. Infine la condanna con divieto di dimora a Monza e pure il braccialetto elettronico.
La notte del 23 dicembre seguente la sorella della ragazza presa di mira aveva visto il 30enne, con precedenti per rissa, danneggiamento e guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, al solito bar di Milano che la coppia frequentava durante la breve relazione sentimentale.
L'uomo, dopo avere fatto abuso di alcolici, in un impeto di rabbia, aveva scaraventato a terra il braccialetto elettronico per poi allontanarsi dal locale su un taxi. Era scattato l'alert alla Questura di Monza con la segnalazione che il 30enne aveva violato la misura di prevenzione.
Quando gli agenti erano andati a casa del pizzaiolo e avevano avuto la conferma che il dispositivo segnaletico era stato manomesso, era quindi scattato un altro arresto. Ma il 30enne è rimasto per poco dietro le sbarre e poi è tornato libero, sottoposto come misura di sorveglianza all'obbligo di dimora a Cinisello e con l'applicazione di un altro braccialetto elettronico.