MARCO GALVANI
Cronaca

Monza, recinzione e un piccolo boulevard contro i bivacchi in piazza Trento

Bussolotti collegati con le catenelle attorno al Monumento ai Caduti, al posto della cancellata bassa

Piazza Trento e Trieste si prepara a cambiare volto

Monza - Una ‘recinzione’ contro i bivacchi sul Monumento ai Caduti e un piccolo boulevard lungo la facciata del liceo Zucchi. Piazza Trento e Trieste si prepara a cambiare volto, contro il degrado e per migliorare la vivibilità di uno dei luoghi simbolo di Monza.

Già nei prossimi giorni è previsto un sopralluogo dei tecnici del Comune con la Soprintendenza per definire l’intervento con cui mettere in sicurezza il monumento dedicato ai caduti di tutte le guerre e disincentivare i bivacchi sui gradoni e sul basamento. Tra le due soluzioni proposte dal Comune, alla realizzazione di una cancellata bassa lungo tutto il perimetro la Soprintendenza avrebbe preferito la posa di bussolotti collegati tra loro con catenelle. L’intervento prevede anche la sostituzione della balconata in vetro dal lato del liceo con materiali più in linea con lo stile del monumento.

Definitivamente tramontata, invece, la possibilità di realizzare all’interno un museo dedicato alla Prima Guerra Mondiale: "Lo spazio non ha i requisiti per ospitare una sede museale in modo permanente – spiega il vice sindaco Simone Villa –. E’ un’idea, però, che prima o poi dovrà trovare uno sviluppo concreto in uno spazio in città dove tenere viva la memoria". E mentre "è pronto per essere affidato il recupero del monumento di Mosè Bianchi in piazza san Pietro Martire", subito dopo l’estate partiranno i lavori di riqualificazione del verde e dell’arredo di via Zavattari. La difficoltà nel reperire i materiali e le piante necessari hanno inevitabilmente allungato i tempi. Il progetto prevede "un doppio filare di alberi di media grandezza sia sul lato del monumento sia dalla parte del liceo". Un’operazione da 120mila euro attesa da oltre 10 anni, ovvero da quando si è completata la realizzazione del parcheggio interrato e della ‘nuova’ piazza Trento costato il sacrificio degli imponenti alberi che facevano ombra sul lato del municipio. L’ultima di una serie di trasformazioni portate avanti dal XVIII secolo in poi al "pratum magnum", il grande spiazzo erboso dove sin dall’epoca medievale avveniva il mercato settimanale e la fiera annuale di San Giovanni.

In occasione dei lavori di riqualificazione erano stati piantati degli alberi nella vasche lungo i due lati di via Zavattari, ma i 30 centimetri di terreno si sono rivelati troppo pochi per la sopravvivenza delle piante. Così le aiuole sono state lasciate a prato. Adesso, però, in quelle vasche saranno inserite "fioriere in acciaio di grandi dimensioni che forniscono una quantità di terreno sufficiente alla messa a dimora di alberature di medie dimensioni, che possono raggiungere uno sviluppo a maturità tra 10 e 20 metri" e "con una chioma che possa rappresentare una fonte di ombreggiamento delle sedute (in pietra) che verranno collocate in adiacenza alle fioriere stesse".