Pestato e rapinato, condannati due fratelli

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"Voleva a tutti i costi un passaggio in auto e, quando mi sono rifiutato perché è una persona con cui è meglio non avere niente a che fare, mi ha colpito con un pugno e poi mi ha tirato fuori dalla macchina prendendomi a calci e pugni. Quando sono svenuto, mi ha rapinato la vettura". Per questo fatto, accaduto il 21 agosto del 2018 ad Arcore ai danni di un albanese 30enne residente a Villasanta, due fratelli connazionali e coetanei imputati di rapina e minacce in un processo al Tribunale di Monza ieri sono stati condannati: a 5 anni di reclusione il fratello minore, quello responsabile della rapina dell’auto, fatta poi ritrovare con le chiavi nel cruscotto poco distante dall’abitazione del proprietario; a 2 anni e 10 mesi il fratello maggiore, intervenuto in un secondo momento, secondo il racconto della vittima, che si è costituita parte civile al dibattimento ottenendo dai giudici un risarcimento dei danni.

"Quando sono stato aggredito sono finito in ospedale e poi sono andato dai carabinieri a presentare denuncia - ha dichiarato il 30enne albanese - Da allora il fratello si è presentato diverse volte a casa mia minacciandomi di ritirare la denuncia altrimenti finiva male e una volta sulle scale del condominio mi ha buttato contro il muro e mi ha preso per il collo, andandosene poi con 70 euro che ha trovato frugando le mie tasche".

Gli imputati hanno sempre negato le accuse sostenendo che la sera prima della denunciata rapina la presunta vittima e l’aggressore erano al bar a bere insieme e che il fratello voleva solo mettere pace tra i due.

Stefania Totaro