SONIA RONCONI
Cronaca

La crociata dei pensionati. Il Lazzaretto torni a vivere

Hanno adottato una panchina nell’antico luogo dove si curavano gli appestati. Chiedono aiuto per fare dell’area di via Angeli Custodi un luogo di memoria.

La crociata dei pensionati. Il Lazzaretto torni a vivere

La crociata dei pensionati. Il Lazzaretto torni a vivere

A volte un gesto semplice nasconde una grande passione e un senso di appartenenza. In via Angeli Custodi, a sud ovest di Meda, si trova un luogo della memoria chiamato Lazzaretto dove, nei secoli passati, venivano sepolte le persone colpite dal colera. Non potendo trovare un posto nel cimitero, era stato individuato uno spazio apposito, fuori mano. Poi divenne luogo per le semplici processioni di suffragio e fu collocata anche una statua di granito raffigurante “l’angelo della morte“ e qualche panchina di legno e di sasso per sostare in pace. Lì vicino scorreva anche una roggia che alimentava il mulino. E ora, i volontari sono pronti a dare vita a visite guidate, per raccontare una storia dimenticata cara ai vecchi medesi: "Come si faceva nelle antiche culture - racconta Rina Del Pero del Circolo XX Settembre - ci piacerebbe che a visitare questi luoghi fossero gli studenti delle scuole e noi potessimo tramandare loro le storie che i nostri nonni ci avevano raccontato". Dopo le epidemie, seguirono anni di crescita per la città, si costruirono strade e palazzi che la natura abbracciò con fronde, rovi, edere. Ma qualcuno ritornò su quei sentieri e riprese ad accendere lumini e portare un fiore. Conclude la presidente del Circolo culturale: "I pensionati Lucio, Renzo, Silvano e Walter hanno adottato una panchina. Ora si attende che qualcuno riprenda in mano la situazione, collaborando con madre natura e così magari scorrerà di nuovo il ruscelletto". Era il 1836 quando a Meda scoppiò una violenta epidemia di colera. Si decise di costruire qui, in via degli Angeli Custodi, un ricovero per gli ammalati, che per migliaia di loro si trasformò anche nel luogo di sepoltura. Le panchine, sporche e abbandonate, ora sono di nuovo pulite. I rovi che avvolgevano l’angelo della morte e perfino una colonna di granito che regge una croce di metallo, sono stati eliminati. È stata ripulita, rimessa a nuovo e valorizzata anche la cartellonistica storica.

In quasi duecento anni, più volte il Lazzaretto di Meda era stato restaurato: una prima volta nel 1936 e l’ultima volta nel 1971.