BARBARA APICELLA
Cronaca

Infermiera e runner. Patrizia Pensa, caposala all'Ospedale di Carate: corsia, corse, cuore

Ha conquistato il traguardo alla Tor de Geants corsa di 330 chilometri con 24mila metri di dislivello: "Passione e sacrificio"

Patrizia Pensa è caposala nel reparto di Medicina, ha iniziato a correre 20 anni fa

Carate Brianza (Monza), 20 ottobre 2022 - Dalla corsia alle corse in quota il passo è breve. Fatica, senso di sacrificio e notti in bianco non le sono nuove e questo allenamento le è tornata utile quando ha deciso di partecipare, anche quest’anno, al Tor des Geantes, una faticosissima gara per runner in quota: 330 chilometri con 24.000 metri di dislivello, da correre in una sola tappa, attraverso sentieri di montagna, a velocità libera e in un tempo limite di 150 ore. Lei ci è riuscita in 107 ore e dormendone solo tre, classificandosi all’ottavo posto tra le donne. Un ottimo piazzamento, tra gli oltre mille iscritti provenienti da tutto il mondo. Protagonista di questa impresa è Patrizia Pensa, dal 1989 caposala della Medicina all’ospedale di Carate, con un passato lavorativo anche all’ospedale San Gerardo di Monza. Preparazione fisica (ma anche mentale) è indispensabile per affrontare l’impresa che vede la partecipazione di atleti provenienti da tutto il mondo.

Partenza e arrivo a Courmayeur senza il tempo di riposare. Ma la caposala ha affrontato tutto con grande entusiasmo e soprattutto con il sorriso sulle labbra. "Si mangia e si dorme poco, giusto il tempo di ricaricare le energie – ha raccontato –. Partecipo a questa gara già da diversi anni. L’anno scorso ero arrivata quinta tra le donne, l’anno prima sesta. Ma ogni anno l’emozione più bella non è tanto il piazzamento quanto raggiungere e superare il traguardo". Per partecipare alla gara anche quest’anno Patrizia si è messa in ferie. Lontano dalla corsia stress e pressione non sono comunque mancate, anche se in quota e ammirando la bellezza delle montagne valdostane. Poi, terminata l’impresa, ancora qualche giorno di relax prima di rientrare nel suo ospedale. Patrizia è soddisfatta del risultato ottenuto: "L’obiettivo era arrivare tra le prime dieci e ce l’ho fatta. In verità, in un paio di occasioni sono salita anche sul podio".

Non è certo facile arrivare al traguardo: tra le difficoltà maggiori la gestione del sonno e della fatica. "Ho iniziato a correre una ventina di anni fa: prima le maratone su strada. Poi l’amore per la montagna ha preso il sopravvento. Ho partecipato anche a una spedizione sull’Himalaya, raggiungendo gli 8.000 metri". Poi nel 2009 la sua prima Tor des Geants. Due passioni, quelle della montagna e della corsa, alle quali la caposala brianzola tra pochi anni potrà dedicare più tempo. "Fra tre anni andrò in pensione. Mi mancherà molto il mio lavoro e forse mi mancheranno di più le donne e gli uomini con cui ho lavorato con impegno e passione". Ma ci saranno le sue corse e le sue montagne a tener lontana la malinconia.