
di Barbara Calderola
Sicurezza e valorizzazione, doppio binario per il restyling del municipio di Vimercate che finisce sotto i ferri del Comune.
Palazzo Trotti si rifà il look, la Giunta ha approvato il piano finanziario che accantona 944mila euro per il restyling.
Soldi ai quali si aggiungono altri 400mila euro, per un totale di 1,3 milioni, in arrivo dalla Regione grazie a un ordine del giorno del consigliere Pd Gigi Ponti passato in aula a dicembre a margine dell’approvazione del bilancio lombardo.
Un tesoretto che nei prossimo due anni servirà innanzitutto a rifare i solai e il piano di servizio delle dimora gentilizia, cuore politico-amministrativo della città. Ma anche monumento che dopo questi lavori potrà ospitare sedi di associazioni, in un’ottica di servizio alla comunità ribadita da questa scelta. Il percorso che ha portato a mettere a fuoco il doppio intervento è stato preceduto dal “Cantiere della conoscenza”, uno studio sugli ambienti firmato dallo storico dell’arte Graziano Alfredo Vergani, già autore di Mirabilia Vicomercati, due pubblicazioni ma anche mostre e convegni sulle emergenze architettoniche di Vimercate fra Medio Evo ed età moderna, a fine anni Novanta.
Il Palazzo è sottoposto a vincolo della Soprintendenza, "non potevamo che cominciare da un’analisi approfondita", spiega l’amministrazione.
Il recupero sarà esteso alla facciata principale, biglietto da visita che accoglie chiunque arrivi in piazza Unità d’Italia e allo scalone nel corpo storico "per migliorare l’accessibilità ai piani nobili".
Qui, con il secondo progetto si elimineranno le barriere architettoniche grazie all’installazione di un ascensore. "Il programma coniuga aspetti tecnici, funzionali e di valorizzazione degli spazi mantenendone il carattere, l’autenticità e soprattutto l’atmosfera che li rende unici - sottolinea il Comune -. È una lettura degli ambienti antichi senza aggiungere nulla di nuovo". Ricostruito fra il XV e il XVII secolo sull’impianto di un edificio precedente dal feudatario Giovanni Battista Secco Borella, la villa porta il nome degli ultimi proprietari e dal 1862 ospita il municipio. Sale e soffitti decorati, camini settecenteschi, antichi dipinti e arredi originali impreziosiscono gli ambienti. Gli affreschi più suggestivi furono realizzati intorno al 1750 dal pittore ticinese Giuseppe Antonio Orelli, fra i più brillanti interpreti del barocchetto lombardo. È sua la firma del ciclo di Angelica e Medoro, quello di Priamo e Tisbe e di Andromeda, scene mitologiche di grande impatto lirico che lasciano i turisti a bocca aperta.