Ottantenne travolto e ucciso da un tir Processo dopo 6 anni e senza perizia

Alla sbarra per omicidio stradale un camionista romeno, consulenza inutilizzabile per motivi procedurali

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di Stefania Totaro

Parte a 6 anni dai fatti il processo in Tribunale per un anziano arrotato da un tir ed ucciso nel 2016 e pure senza la consulenza tecnica sulla dinamica dell’incidente stradale, ritenuta inutilizzabile perché la Procura ha nominato il perito dopo il termine delle indagini preliminari.

Alla sbarra per omicidio stradale un romeno ora quarantaseienne residente a Crema, Petru Marius J., che la mattina del 4 giugno 2016 era alla guida dell’autoarticolato con targa olandese che in viale della Repubblica a Lissone ha investito un lissonese ottantaduenne, Danilo V., mentre stava attraversando la strada poco dopo l’incrocio con le vie Speri e XX Settembre. L’anziano era morto poco dopo l’arrivo in ospedale. Per ricostruire la dinamica il giudice monzese dovrà basarsi sulle poche testimonianze perché la consulenza tecnica d’ufficio è stata estromessa dal processo su richiesta del difensore dell’imputato. "L’iscrizione nel registro degli indagati è avvenuta il 7 giugno 2016, il termine per le indagini preliminari è di 6 mesi ma il pm ha nominato il consulente il 20 settembre 2017", ha spiegato il legale, che a sua volta ha nominato un proprio consulente di parte da sentire in aula. A stilare una prima ricostruzione un autista marocchino cinquantacinquenne che era seduto di fianco all’imputato al momento dell’incidente. "Pioveva tantissimo, ho visto il signore attraversare la strada veloce in obliquo proveniente da sinistra. Il tempo di dire occhio al mio collega, poi dal parabrezza ho visto soltanto l’ombrello che passava e il mio collega non ha fatto in tempo a frenare e l’ha colpito con la parte anteriore destra del tir. Sono sceso a vedere, perdeva sangue dal naso e dalle orecchie, è uscita una parrucchiera che ha il negozio lì e ha chiamato l’ambulanza".

La prima a intervenire è stata un’agente della polizia locale, anche lei chiamata a testimoniare. "Erano circa le 10 della mattina ed era una giornata di pioggia molto forte, c’era in corso un temporale e il cielo era scuro quindi il traffico era lento – ha ricordato la vigilessa – L’autoarticolato era fermo sulla strada principale e stava viaggiando ad una velocità irrisoria, secondo la nostra ricostruzione a 22 chilometri orari. L’anziano si presume che avesse attraversato la strada dopo avere già oltrepassato l’incrocio e le strisce pedonali. Il signore aveva da poco perso la moglie e può darsi che provenisse dal cimitero e stesse attraversando per tornare a casa. Nessuna traccia di frenata". I figli non si sono costituiti parti civili al processo perché probabilmente hanno già ottenuto un risarcimento dei danni. Si torna in aula a marzo.