Monza, l'ospedale San Gerardo è Ircss: "Troveremo cure che ancora non esistono"

Il direttore dell’ospedale Silvano Casazza spiega cosa cambia: porterà più fondi alla ricerca e avremo un rete specialistica con Vimercate e Lecco

San Gerardo di Monza

San Gerardo di Monza

Monza -  La Fondazione Irccs San Gerardo dei Tintori, scrive il ministero della Salute, è "la naturale evoluzione della sperimentazione gestionale decennale" tra ospedale, Fondazione Monza e Brianza per il bambino e la sua mamma e Fondazione Tettamanti. Diventerà centro della rete di riferimento europeo nelle malformazioni cranio-facciali su base genetica, nelle malattie ematologiche rare, del fegato, in quelle metaboliche congenite oltre che polmonari e neurologiche rare. In particolare le attività si svilupperanno secondo due linee principali di ricerca: da una parte sulle malattie rare dell’adulto e in età pediatrica (Asst Monza e FMBBM sono referenti di 266 malattie rare), dall’altra sull’oncologia pediatrica. Il nuovo Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico sarà operativo entro fine anno dopo la nomina dei 9 membri del consiglio di amministrazione. Con un unico focus strategico: attirare maggiori finanziamenti per "aumentare il livello della ricerca e quindi raggiungere cure migliori e più innovative", la prospettiva di Silvano Casazza, direttore generale Asst Monza.

Per i cittadini cosa cambierà? Visite, esami e interventi continueranno ad essere gestiti come oggi? "Dal punto di vista della quantità di prestazioni e delle modalità di accesso non cambierà nulla. Lo sviluppo della ricerca permetterà di aumentare il livello di eccellenza con ricadute positive sui cittadini che avranno a disposizione cure avanzate, quale risultato delle più recenti evoluzioni scientifiche in ambito medico".

Ecco, sul fronte della ricerca, quante sono le sperimentazioni e le ricerche attive e qual è il loro valore economico? "Per il San Gerardo nel 2022 sono attivi 781 tra studi e progetti di ricerca in corso, per un valore complessivo stimato di 23.534.489,55 euro. Per la Fondazione MBBM gli studi attivi sono 146 per un totale di fatture emesse al 30 novembre pari a 1.163.893,03 euro" E con l’Irccs potrebbero crescere del 40%.

In concreto quanti posti letto avrà complessivamente la Fondazione Irccs San Gerardo dei Tintori? "Ai 642 posti letto di degenza ordinaria attuali del presidio San Gerardo (va considerato che stiamo operando su due settori dell’edificio su tre, ciascuno dei quali è soggetto - a rotazione - a ristrutturazione), vanno aggiunti quelli di pediatria, ostetricia, neonatologia e terapia intensiva neonatale pari a 123 (attualmente in capo alla Fondazione MBBM), per un totale di 765 posti letto effettivi".

Quanti saranno i lavoratori Irccs? "I dipendenti del nuovo Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico saranno oltre 3.250".

Cambieranno (e nel caso in quali termini) i rapporti con l’Asst Brianza? "L’Asst Branza gestirà i servizi territoriali ora in capo alla Asst Monza, in un’ottica di continuità e di collegamento con l’Irccs. Va evidenziato che, nella prospettiva di costruire una rete territoriale integrata, la scorsa primavera è stata avviata la costituzione di un Dipartimento funzionale interaziendale per la ricerca e la cura (DIRC) tra le Asst Brianza, Asst di Lecco e Asst di Monza, con l’obiettivo di costruire e coordinare il funzionamento di reti specialistiche integrate. La costituzione formalizza un percorso già avviato in alcune branche e con l’intento di un suo ampliamento, in applicazione di atti regionali. Inoltre mette le basi per facilitare lo scambio di competenze e conoscenze specialistiche fra l’Irccs e le altre strutture del sistema sanitario regionale".

A proposito di rete territoriale, quale sarà il destino dell’ospedale Vecchio? "All’Umberto I rimarranno e proseguiranno l’attività i servizi attualmente presenti, in collegamento con il “nuovo” San Gerardo. La novità sarà la Casa di comunità che avrà un suo avvio nelle prossime settimane: abbiamo già concluso i lavori necessari. Si tratta di un inizio in sedi che in parte costituiranno la struttura definitiva (prevista nel 2024). Abbiamo deciso di dare inizio alle funzioni della Casa di comunità prima di avere a completa disposizione il complesso edilizio ipotizzato, per avviare da subito il nuovo modello di assistenza territoriale, delineato da atti nazionali e regionali, in un contesto recettivo a livello di medici di famiglia e di integrazione con i servizi sociali come quello di Monza".

Al Vecchio era previsto un pensionato per gli studenti e i ricercatori dell’università Bicocca che a Monza ha attivi 12 corsi di laurea e 27 scuole di specializzazione. Con l’Irccs che spingerà ulteriormente sulla ricerca, è previsto un ritorno di quel progetto? "Insieme all’Università di Milano-Bicocca si stanno aprendo interazioni con le istituzioni locali pubbliche, tra le quali il Comune di Monza, e private per potenziare la capacità di accogliere studenti e ricercatori. L’università è ogni anno più attrattiva e sempre più studenti decidono di venire a studiare a Monza da altre parti dell’Italia (il 40% sono originari di centro e sud Italia) e abbiamo anche una sempre maggiore mobilità di ricercatori e docenti da e per l’estero. L’apertura dell’Irccs aumenterà ulteriormente l’esigenza di accogliere queste persone a Monza e nel territorio circostante. Visti i numeri, Monza è da considerarsi a tutti gli effetti una città universitaria e investire in strutture ricettive significa contribuire a mantenere e accrescere questa importante risorsa con il suo indotto, non soltanto economico ma anche di vivacità culturale".