Mascherine gettate sulla ciclabile: nonno Massimo le spazza via tutte

Concorezzo: il proprietario dell’Agriturismo la Camilla passeggiando con la nipote ne ha notate molte a terra. Ha preso il potente macchinario che usa per tenere pulita la sua proprietà e ne ha raccolte oltre 100

Massimo Ruisi con il potente macchinario che ha utilizzato per pulire la ciclabile

Massimo Ruisi con il potente macchinario che ha utilizzato per pulire la ciclabile

Concorezzo (Monza e Brianza), 25 novenbre 2020 - «Non sopportavo più di vedere la pista ciclabile sporca e piena di mascherine gettate a terra". Per questo Massimo Ruisi, proprietario dell’agriturismo la Camilla che è proprio di fronte alla ciclabile, l’altro giorno ha preso il macchinario che usa per tenere pulita la sua attività, l’ha messo in moto, ha imbracciato un grosso tubo e quello ha risucchiato la sporciziaPulizie faidate insomma. Il fatto è che il percorso protetto che da Concorezzo porta alle Torri Bianche è un via vai di gente da quando è apparso il coronavirus. Il problema è che in tanti, non tutti, buttano per terra mascherine e guanti usati, cartoni di cibo e lattine. Cose che potrebbero essere contaminate dal virus. Ruisi, giovane nonno (e bisnonno) una cosa così non poteva accettarla. L’altro giorno si è messo all’opera con una macchina supertecnologica e dalla potenza impressionante: "Funziona a batteria e costa 25.000 euro. La usano sulle strade del Comune di Montecarlo. Noi l’abbiamo comprata per il nostro agriturismo".

L’ha rimessa in funzione per levare via i rifiuti da un pezzo di ciclabile. "Ma prima o poi farò tutta la via. In mezza giornata di lavoro e con un po’ di buona volontà ci si può riuscire". Ha adoperato il grosso tubo appoggiato nella parte interna del braccio che risucchia tutto ciò che gli capita a tiro "anche bottiglie". Lo sporco finisce in grosso sacco "che poi si toglie e si smaltisce". I passanti lo fotografavano e gli chiedevano "perché lo fai?". Lui a spiegare che è solo una questione di senso civico. "E’ successo che l’altro giorno ho portato mia nipote a fare una passeggiata. Mi sono distratto un attimo e lei ha raccolto una mascherina. Le ho subito disinfettato le mani con il gel. Ma per terra ce n’erano molte altre, di mascherine che altri bambini avrebbero potuto prendere. Allora mi sono detto: adesso prendo la mia macchina è faccio un po’ di pulizia. Ho raccolto più di cento mascherine, oltre a guanti e contenitori di cibo". Tempo libero ne ha perché l’agriturismo, a due passi della Torri Bianche, è chiuso da quando il premier Giuseppe Conte ha fatto della Lombardia una zona rossa. "Dopo il primo lockdown eravamo tornati ai tempi migliori. Dal 10 novembre c’è stato un nuovo crollo. Ben 65 matrimoni annullati. Abbiamo dovuto lasciare a casa i 40 dipendenti". L’agriturismo lo ha aperto 16 anni fa insieme alla moglie Gabriella Bassetti, a due passi dalle Torri Bianche. Ci lavorano anche le due figlie, Veronica e Virginia, e la nipote Camilla.