A causare la morte del tassista eroe Eugenio Fumagalli è stato quello identificato come il terzo automobilista, la cui posizione è stata archiviata, invece era il secondo conducente e ora per lui il fascicolo penale torna alla Procura per le dovute conseguenze. Assolto invece "per non avere commesso il fatto" l’imputato accusato di omicidio stradale, mentre il giovane che ha causato l’incidente iniziale e che guidava sotto l’effetto di alcol ha ottenuto 9 mesi di messa alla prova in servizio per la Croce Rossa. La giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Monza Silvia Pansini ha accolto ieri la tesi dell’avvocato Stefano Toniolo, difensore del 48enne residente a Meda Gaetano Spuches, imputato di omicidio stradale dell’albiatese che la notte del 12 gennaio 2019 ha perso la vita per aiutare una coppia di fidanzati coinvolti in un incidente stradale sulla Milano-Meda all’altezza di Cesano Maderno, venendo colpito dalla loro auto nuovamente tamponata e sbalzato a una quarantina di metri di distanza. Il medese aveva chiesto di venire processato col rito abbreviato però condizionato a una perizia tecnica da fare disporre dalla giudice, che confermasse la consulenza cinematica della difesa secondo cui non è stato Gaetano Spuches il secondo automobilista della dinamica del susseguirsi di tamponamenti, bensì è stato il romeno alla guida di una Passat per cui invece la Procura di Monza aveva chiesto e ottenuto l’archiviazione ritenendo dalla consulenza disposta che fosse sopraggiunto quando Eugenio Fumagalli era già morente. Così è stato. Il perito nominato d’ufficio ha confermato la ricostruzione del consulente della difesa del 48enne di Meda, che è stato assolto dall’accusa di omicidio stradale. Ora quindi la posizione dell’automobilista romeno tornerà alla Procura per una nuova valutazione. La giudice ha inoltre accettato la richiesta di messa alla prova presentata dagli avvocati Lara Rigamonti e Marco Accolla, difensori ...
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