Nino Bentivegna, il talento e le mani in pasta del Fornaio di via Galilei

Panificatore di successo da 35 anni, è diventato un punto di riferimento e vicepresidente dell’associazione Fratelli di Madia

Da quasi 35 anni, ormai, ha le mani in pasta. E di strada, Nino Bentivegna, ne ha fatta parecchia: passando dal piccolo laboratorio di 30 metri quadri aperto insieme alla moglie Silvia Crippa in via Dante di Monza, al capannone di 600 metri che ha adesso, a Nova, con 18 dipendenti. Lui è, per tutti, “Il Fornaio di via Galilei”. Ma anche molto di più: "esperto in panificazione moderna, cultore del cibo e dell’alta qualità", si autodefinisce. Oltre che vicepresidente dell’associazione panificatori “Fratelli di Madia”, con il quale è promotore di iniziative formative, scambi culturali, momenti di beneficenza. "Nasco panificatore - racconta, in una delle pochissime pause della sua frenetica giornata lavorativa che inizia alle 4 di mattina -. Qui in Brianza ho lavorato prima a Monza, poi a Nova, quindi Muggiò e poi sono ritornato a Nova".

Dove ha un vero e proprio regno del gusto e della qualità, diventato un punto di riferimento per i clienti dell’intero circondario: dal semplice “chilo di pane”, è passato a una realtà che abbina gastronomia, ristorazione, eventi, pasticceria artistica, catering, servendo oratori, gruppi sportivi, supermercati, scuole. "L’unico segreto è puntare sempre sulla qualità delle materie prime - spiega - e da lì che si parte per poter mangiare bene". Una vera e propria missione la sua, che nel periodo iniziale del Covid è sfociata anche nell’impegno con “Fratelli di Madia”, che poche settimane fa è diventata a tutti gli effetti una associazione. "Al momento siamo quasi 380 soci in tutta Italia - racconta -, ci sono delegati in ogni regione, anche negli Stati Uniti e in Austria. Ci uniscono la passione per la panificazione e la voglia di condividere esperienze e buone pratiche". L’associazione ha già le idee chiare sugli obiettivi da raggiungere: "Ad esempio quello di far inserire noi panificatori nell’elenco dei lavori usuranti, visto che lavoriamo sei notti su sette. Poi abbiamo creato un gruppo d’acquisto, in maniera da poter fare degli ordini massicci di materie prime, riuscendo a risparmiare qualcosa. Non solo: abbiamo creato un bollino Fratelli di Madia per identificare i prodotti che realizziamo con il nostro lievito madre". Altro punto chiave, la formazione: "Facciamo corsi sia per alti professionisti che per prodotti specifici, ad esempio per realizzare il pane pugliese o la cioppa ferrarese. Personalmente collaboro con alcune scuole di formazione del territorio e, nella mia attività, facciamo show cooking e altri eventi". Ultimamente, si è lanciato anche nel cake design, con una ragazza uscita dal liceo artistico capace di creazioni mirabolanti. E proprio i giovani sono un suo chiodo fisso: "Dal mio forno sono passati centinaia di stagisti. Ho cercato di formarli, coltivarli, aiutarli. Alcuni hanno mollato, altri sono qui, altri ancora si sono messi in proprio.

E qualcuno ha anche spiccato il volo, entrando con ruoli importanti in grandi aziende. Per me è bellissimo e stimolante lavorare con i giovani e per i giovani, tra i miei sogni c’è quello di essere sempre più all’interno delle scuole, dove poter insegnare a chi vuole fare questo lavoro".

Alessandro Crisafulli