ANDREA RONCHI
Cronaca

Nel verde di Villa Paradiso. Diciotto buche senza barriere: "Siamo a disposizione di tutti"

Un piano terapeutico d’avanguardia realizzato grazie all’impegno dell’Asd Golf Green Monza. Coinvolti oltre 35 giovani tra i 6 e i 17 anni con diagnosi di autismo infantile e sindromi genetiche.

Nel verde di Villa Paradiso. Diciotto buche senza barriere: "Siamo a disposizione di tutti"

Un piano terapeutico d’avanguardia realizzato grazie all’impegno dell’Asd Golf Green Monza. Coinvolti oltre 35 giovani tra i 6 e i 17 anni con diagnosi di autismo infantile e sindromi genetiche.

Per il club Villa Paradiso il golf non è solo uno sport o un passatempo. Il circolo di Cornate d’Adda annovera un percorso all’avanguardia per la golf therapy realizzato grazie all’impegno dell’Aias (Associazione Nazionale di Assistenza agli Spastici) di Monza. Nel 2005, infatti, l’associazione ha avviato un progetto sperimentale, in collaborazione con la Federazione Italiana Golf Disabili, con il fine di avviare alla pratica del golf alcune persone con disabilità. Poi, il successo nei risultati e l’impegno costante profuso dai volontari hanno dato vita, nel 2019, all’Asd Golf Green Monza.

L’associazione, una costola di Aias, è guidata da Rosalita Trombetta Volpi e consente a diversi ragazzi con disabilità di coltivare la passione per il golf. Villa Paradiso è diventato così il punto di approdo di un lungo cammino. "Il golf è uno sport aperto davvero a tutti – ha raccontato Felice Colombo, proprietario e artefice della rinascita di Villa Paradiso – Siamo orgogliosi di ospitare i ragazzi di Golf Green. Le nostre 18 buche sono a disposizione di chiunque voglia conoscere il golf. Aspettiamo sempre con entusiasmo scolaresche, gruppi sportivi e anche chi non ha mai messo piede in un circolo di golf".

L’associazione Green Golf è un centro permanente di socialità a carattere volontario e democratico la cui attività è espressione di partecipazione, solidarietà e pluralismo. L’attività consiste nell’allenare i ragazzi con disabilità, fisiche, intellettive, sensoriali per farli anzitutto divertire e, se lo desiderano, crescere atleticamente per partecipare alle gare nazionali e internazionali. Dal mese di novembre del 2022, Aias ha avviato un progetto sperimentale, con lo scopo di arricchire ulteriormente l’offerta riabilitativa in ambito clinico per l’utenza dell’età evolutiva. Sono state introdotte la terapia occupazionale e neuropsicomotoria mediate la pratica del golf. Il percorso viene svolto individualmente o in piccoli gruppi. Ad oggi oltre 35 utenti di età compresa tra i 6 e i 17 anni, con diagnosi di autismo infantile, sindromi genetiche, disturbo dell’attenzione e dell’iperattività, disturbi afferenti all’area emotivo-comportamentale, disprassia evolutiva hanno preso parte al progetto riscontrandone i benefici. "C’è stato uno iniziale scambio di informazioni per riuscire a combinare il tradizionale ambito clinico sanitario e quello del golf – hanno raccontato da Golf Green –. I primi riscontri raccolti direttamente sul campo sono più che incoraggianti. Questo approccio terapeutico ha permesso ai ragazzi di essere maggiormente disponibili al lavoro poiché l’attività è stata percepita meno impegnativa e vissuta più come un momento di gioco. È ovvio che questa è stata la loro percezione, poiché l’intervento ha sempre avuto un valore terapeutico, grazie alla presenza delle terapiste della riabilitazione, coadiuvate, specie nei primi mesi di lavoro, dai maestri di golf che le hanno guidate e supportate nell’uso dell’attrezzatura del golf all’interno di un percorso riabilitativo".

Si è osservata una maggiore partecipazione alle attività anche per quei bambini che manifestavano difficoltà ad aderire alle proposte terapeutiche in altri contesti riabilitativi che si svolgono tipicamente in stanza.