"Nel cuore del cambiamento"

Il segretario nazionale Palombella: "Transizione ecologica, lavoro e ambiente la sfida del futuro"

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di Barbara Calderola

"Siamo nel cuore dell’industria italiana, in un territorio chiave per il futuro del Paese. Se non governiamo il cambiamento saranno proprio le aree più sviluppate a pagare un prezzo drammatico all’inerzia del governo". Oggi, il segretario nazionale Rocco Palombella interviene al secondo congresso della Uilm-Uil di Milano Monza Brianza, alla Lodovica, a Oreno. Titolo: "Transizione ecologica: prendiamoci cura del lavoro, prendiamoci cura del pianeta". "Il quadro è critico – sottolinea il sindacalista – proprio quest’area che conta 151mila metalmeccanici è il laboratorio che anticipa le tendenze nazionali, qui sono cominciate le ristrutturazioni. La terra delle grandi fabbriche ha dovuto fare i conti con le delocalizzazioni e qui adesso si percepisce con chiarezza che le sfide che abbiamo davanti non possono essere gestite con strumenti ordinari".

Il quadro è preoccupante: "Crisi, pandemia e guerra hanno fatto emergere problemi strutturali che oggi ci mettono a rischio – spiega il segretario – siamo in difficoltà con l’approvvigionamento delle materie prime perché non abbiamo controllato la catena industriale, come quella alimentare e ora mancano chip e semiconduttori. A questo scenario si aggiunge il problema dei costi energetici e della transizione ecologica che non può risolversi in miliardi di incentivi privi di un piano complessivo che permetta la conversione della produzione senza lasciare macerie sui territori industrializzati. Se oggi tutti decidessimo di comprare un’auto elettrica non sapremmo neppure come caricarle: occorrono infrastrutture".

O si gestisce la situazione, "o si esorcizza come fa Palazzo Chigi: la scadenza del 2035 per lo stop alla benzina e al diesel è dietro l’angolo. Dobbiamo recuperare il ritardo, in gioco ci sono 70mila posti di lavoro – chiarisce Palombella –. L’abbiamo scritto il 3 marzo insieme a Federmeccanica al presidente del Consiglio Mario Draghi, ma non ci ha ancora risposto. Dobbiamo scuotere la gente e la politica". In cima alla lista delle priorità c’è anche il potere d’acquisto del salario. "Più che mai cruciale in questo momento in cui l’inflazione galoppa – dice Vittorio Sarti, segretario generale Uilm di Milano Monza Brianza -. La ricetta c’è, lo diciamo da anni: ridurre il cuneo fiscale e detassare gli aumenti e la contrattazione aziendale. Misure che porterebbero immediato beneficio a tutti: lavoratori e imprese. Ed è il modo migliore per non bloccare i consumi ed evitare un’altra crisi. Non serve un economista per sapere che chi non ha soldi, non spende".