BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Concorezzo, muore a 15 anni nella sua cameretta. Ora si indaga sul Covid

Test di verifica sulla salma dello studente quindicenne di Concorezzo. Stessi accertamenti anche per la famiglia del giovane deceduto nel sonno

A nulla è valso l’intervento dei soccorsi nell’abitazione di Concorezzo

Concorezzo (Monza e Brianza) - L’autopsia è stata chiesta dal magistrato per chiarire la causa della morte del quindicenne di Concorezzo ritrovato giovedì scorso senza vita in camera da letto dai genitori che non riescono a darsi pace. Nessun dubbio sul fatto che il decesso sia frutto di cause naturali. Tuttavia ora la ricostruzione degli ultimi giorni di vita dello sfortunato studente del Mapelli di Monza fa sorgere il sospetto di Covid.

Alcuni sintomi che non erano sembrati legati in un quadro coerente, adesso pare proprio che lo siano. Non sarebbe stato dunque un arresto cardiaco a mettere fine alla sua giovane vita, come era sembrato in un primo momento. Sulla salma - trasferita venerdì scorso all’ospedale di Vimercate per l’indagine - sarebbe stato eseguito il test di verifica e agli stessi accertamenti sarebbe stata sottoposta anche l’intera famiglia.

Qualora il contagio fosse confermato, servirebbe comunque il riscontro sul corpo del ragazzo per stabilire il nesso di causalità con l’infezione. L’ipotesi di un’embolia polmonare, se il virus c’entrasse, sarebbe la più probabile. Solo queste analisi permetteranno di scrivere la vera fine dell’adolescente. La tragedia che ha lasciato Concorezzo sgomenta si è consumata il 17 giugno. Decisi a lasciarlo riposare più a lungo del solito dopo la fine della scuola, mamma e papà avevano scelto di non svegliare il figlio fino a tarda ora.  

Solo quando preoccupati dal protrarsi del sonno l’hanno chiamato, si sono resi conto che qualcosa non andava. Quando i genitori l’hanno raggiunto, il ragazzo era già privo di conoscenza. La telefonata al 118, la corsa dei sanitari, i disperati tentativi di rianimarlo che si sono rivelati inutili sono le tappe di uno strazio che ha gettato tutti nella disperazione. Il medico legale e il medico di famiglia nella cameretta di via Garibaldi, quartiere Milanino, teatro del dramma, hanno escluso ogni causa esterna.

Nessun segno di effrazione, nulla era fuori posto in casa, quando i genitori all’ora di pranzo erano rientrati, dopo una serie di chiamate a vuoto. "Una giovane stella è volata in cielo. La nostra comunità si stringe in preghiera attorno alla famiglia", ha detto il sindaco Mauro Capitanio addolorato dalla vicenda. Ora, la città aspetta di sapere se l’adolescente sia l’ennesima vittima della pandemia.