Monza taglia il bonus edilizio Meno cemento sulle aree dismesse

Una sforbiciata al sistema di premialità introdotto dalla vecchia Giunta per incentivare i recuperi

Monza taglia il bonus edilizio  Meno cemento sulle aree dismesse

Monza taglia il bonus edilizio Meno cemento sulle aree dismesse

di Martino Agostoni

Un taglio al cemento sulle aree dismesse per favorire progetti di rigenerazione urbana più verdi e con funzioni diverse da quelle residenziali. È l’obiettivo dell’ultima misura presa in materia urbanistica della Giunta di centrosinistra che ha deciso di dare una sforbiciata al sistema di premialità di volumi edificatori introdotto dalla precedente Amministrazione di centrodestra per incentivare gli operatori a investire nel recupero delle grandi aree dismesse.

Nello specifico, fino alle modifiche deliberate la scorsa settimana e che ora dovranno essere sottoposte al voto del Consiglio comunale per diventare effettive, dal 2020 a Monza è stato deciso di applicare in modo esteso il bonus edilizio previsto dalla legge regionale (con il cosiddetto articolo 40 bis della legge 122005) riguardo al recupero del patrimonio dismesso, concedendo una premialità del 20%. La nuova misura decisa dalla Giunta invece stabilisce di applicare la quota minima delle premialità previste dalla legge regionale pari al 10%, quindi la metà della precedente.

"È una scelta dettata dalla necessità di tenere in equilibrio l’aspetto paesaggistico, sociale e antropico con quello legittimo di sviluppo del territorio e di rigenerazione del patrimonio edilizio dismesso – ha spiegato l’assessore al Governo del territorio Marco Lamperti – Non temiamo che gli operatori possano essere scoraggiati nell’investire su queste aree particolarmente problematiche della nostra città: oltre il 30% dei siti individuati dalla precedente Amministrazione per l’applicazione del 40bis sono già in corso di rigenerazione senza avere fruito di alcuna premialità aggiuntiva rispetto a quanto già previsto dal Pgt o da altre norme". Le nuove percentuali del bonus edilizio potranno essere applicate a 23 aree dismesse che sono state censite dal municipio e che non sono ancora interessate da progetti specifici di recupero.

Inoltre, la misura approvata settimana scorsa individua anche alcune aree di esclusione perché hanno caratteristiche particolari e di pregio come le aree verdi e agricole, quelle tutelate o sottoposte a vincolo, il centro storico e altri ambiti particolarmente sensibili alla crescita dello sviluppo urbano. "L’obiettivo per il recupero delle aree dismesse è l’equilibrio – ha aggiunto l’assessore Lamperti – per non far piombare nuovi volumi inutili sulla città con la scusa di incentivare la rigenerazione urbana: il valore di questi interventi sarà nella loro qualità pubblica".

È un indirizzo urbanistico che fa parte del programma di mandato dell’Amministrazione e che sarà seguito anche nella variante al Pgt, una procedura di revisione del principale documento di gestione del territorio urbano che attualmente risale al 2017. La procedura di variante è stata avviata nei mesi scorsi e ha "in programma la promozione di interventi di rigenerazione ai fini di un bilancio del consumo di suolo negativo – si legge in una nota del Comune – oltre alla pianificazione di strategie per la tutela del suolo libero, l’integrazione della normativa di attuazione delle previsioni urbanistiche con le disposizioni finalizzate a valorizzare le componenti ambientali e gli elementi connotativi del paesaggio, la promozione di interventi di edilizia convenzionata e tematica (ad esempio le residenze per gli universitari), l’adeguamento ai dettati di legge della componente geologica, idrogeologica e sismica, la dotazione del Pgt del Piano delle attrezzature religiose".