Macherio, ancora una molotov contro un'osteria

Secondo incendio doloso in quindici giorni in zona stazione

Il bar osteria Il Clinto danneggiato

Il bar osteria Il Clinto danneggiato

Macherio (Monza e Brianza), 28 febbraio 2018 - Che qualcuno ce l’abbia con quel locale è ormai evidente. L’altra notte gli hanno di nuovo dato fuoco, ancora con la medesima tecnica già adottata quindici giorni prima: saracinesca divelta e bottiglia con liquido infiammabile gettata dentro il locale per appiccare il rogo. Stiamo parlando del bar osteria Il Clinto di via Italia 63, in zona stazione ferroviaria a Macherio. Un locale “alla buona”, specializzato in pause pranzo per lavoratori e cene (ma soltanto su ordinazione) nei fine settimana o di sera. Menu tipicamente lombardo, gestione strettamente familiare (madre cuoca, i due figli a “far marciare” il locale). E allora? Le vittime hanno negato ancora una volta davanti ai carabinieri quanto avevano riferito anche al nostro giornale la volta scorsa: "Non abbiamo mai ricevuto minacce, ricatti, estorsioni, neppure strani tentativi di acquistare il nostro locale".

Il caso si presenta quindi al momento come un autentico grattacapo per i carabinieri della Compagnia di Monza, che sono intertvenuti sul posto con i colleghi della Stazione di Biassono e con l’appoggio degli specialisti del Nucleo Rilievi. I fatti. Cuore della notte del 28 febbraio: ignoti vanno a forzare la saracinesca del locale e appiccano l’incendio, probabilmente con una bottiglia piena di liquido infiammabile.  Il fuoco annerisce le pareti e danneggia alcuni arredi, ma il rogo si spegne di fatto da solo, tanto che al loro arrivo i pompieri non hanno molto da fare. La stessa scena vissuta la notte del 13 febbraio: anche allora saracinsca divelta e una molotov gettata nel locale. In quella occasione, a bruciare era stata soprattutto una pianta ornamentale di plastica posta all’ingresso. Stavolta per fortuna non c’era niente di simile, tanto è vero che le fiamme si sono spente da sole prima di potersi davvero propagare.

I danni? Ancora da quantificare. Ma se si valuta che la volta precedente i titolari del locale avevano ipotizzato una spesa di diecimila euro per sistemare tutto, questa volta la cifra si spera possa essere più contenuta. Spiace soprattutto perché i titolari avevano faticato non poco a riaprire il locale già la scorsa volta per tornare al lavoro senza perdere troppe giornate (e troppi introiti). E stavolta? Non è possibile al momento dare una risposta precisa.  Ai carabinieri rimane l’onere di indagare su un episodio che si fa sempre più inquietante. L’altra volta l’unica ipotesi ventilata dai titolari per provare a dare una spiegaziione all’episodio era stata quella che si trattasse di un atto vandalico, senza pertanto fini particolari se non quelli di fare danno.  "Non so perché ci abbiano presi di mira - aveva detto Jessica Pozzi - chiudiamo abitualmernte alle 19 proprio per non avere problemi, la zona della stazione è tutto sommato tranquilla e dal 2014 abbiamo anche tolto le slot machine dal nostro locale". A questo punto però diventa sempre più difficile credere all’ipotesi di un mero atto vandalico senza alcun obiettivo concreto.