di Barbara Calderola
Lettere minatorie e foto con il sangue e il suo viso sfregiato. Per i magistrati avrebbe fatto tutto da solo. Chiuse le indagini sulla simulazione di reato a carico di Daniel Siccardi, primo cittadino di Ornago, si va verso il rinvio a giudizio. È lo stesso procuratore di Monza Claudio Gittardi a ricordare che l’amministratore 35enne aveva sporto denuncia nel febbraio 2021 ai carabinieri di Bellusco contro ignoti e che "anche nella sua qualità di sindaco affermava falsamente di essere stato vittima in più occasioni di minacce gravi attraverso un messaggio di posta elettronica inviato sulla casella e-mail istituzionale" e ancora "tramite lettere recapitate nella cassetta della posta di casa il 12 febbraio 2021, alla fine di febbraio, il 26 e il 27 aprile 2021, e pure con volantini lasciati all’interno degli uffici del Municipio ritrovati il 20 aprile 2021, e altresì simulando le tracce del reato" al punto da far aprire un fascicolo nella primavera dell’anno scorso.
L’indagine "comprensive di verifiche su collegamenti e analisi tecniche su dispositivi informatici ha portato anche all’interrogatorio del sindaco", che aveva negato tutto. Dopo il confronto con il pm Siccardi si è sempre detto sereno. Ora, però, la svolta che non sembra lasciare dubbi sul prosieguo della vicenda: il sindaco dovrà difendersi in tribunale.
Era stato lui a rendere pubblici gli attacchi subiti con un post su Facebook, 13 mesi fa: "Non ho paura per me, ma per la mia famiglia, per mia moglie, per i miei figli. Per questo ho scelto di rompere il silenzio". Erano spuntati così i messaggi violenti nei suoi confronti firmati Freddy Krueger, il personaggio di Nightmare. Una suggestione che fa riflettere per i contorni che sta assumendo quanto accaduto.
Il colpo di scena era arrivato a gennaio con l’avviso di garanzia a carico della presunta vittima dell’aggressione: simulazione di reato, l’accusa per il politico eletto nel 2019 alla testa della lista Sìamo Ornago. Finora la maggioranza ha fatto quadrato attorno all’esponente più importante della civica che aveva strappato il Municipio al centrosinistra. Un anno fa per lui si erano mobilitati i sindaci di tutta la Brianza corsi a esprimergli solidarietà in fascia tricolore fuori dal Comune. Per ora non parlano: preferiscono aspettare l’epilogo giudiziario.