Milena Vukotic a spasso con Daisy aggressiva e ribelle sul palco

"In questo periodo post pandemia il pubblico ha bisogno di teatro, anche con le mascherine"

di Cristina Bertolini

Milena Vukotic, Maximilian Nisi e Salvatore Marino portano in scena al teatro Villoresi "A spasso con Daisy",per la regia di Guglielmo Ferro. Appuntamento sabato 5 alle 21 e domenica 6 alle 16. Milena Vukotic dà vita a Daisy in una storia delicata e divertente. "E’ un personaggio aggressivo e ribelle – così lo descrive l’nterprete – che poi attraverso gli anni e le vicissitudini si rivela più indifesa di quanto sembri".

Tratteggia un personaggio molto attuale Milena Vukotic, di una donna che si ribella alla sua età e vuole mantenere la sua indipendenza, un personaggio molto diverso da quelli che quelli che è solita interpretare.

La scena si apre con la lite con il figlio Boolie (Maximilian Nisi) che insiste per farle prendere un autista che lei pur essendo ricca non vuole, perché limiterebbe la sua libertà. Nel tempo, invece, l’autista (Salvatore Marino) condivide il suo stesso destino di discriminazione, lui per essere di colore e lei per essere ebrea. A spasso con Daisy racconta un’amicizia profonda nata nonostante i pregiudizi, sempre giocando sull’ironia e i toni della commedia.

Anche per Nisi il personaggio di Boolie è molto diverso dalle sue corde: "È stato molto divertente arrivarci – racconta Nisi – un personaggio buffo, contradittorio, sembra anaffettivo e pittoresco, ma umano".

Il sodalizio dei tre attori sviluppa i temi della solidarietà, dell’amicizia, delle differenze generazionali, della ribellione contro l’invecchiamento e della discriminazione, attraverso un ventennio. "Il passare del tempo – sottolinea Nisi – è sottolineato dal lavoro musiciale di Massimo Pace, dai costumi e accessori di Graziella Pera, trucco e parrucco". Si aggiunge la sapiente tecnica attoriale e del linguaggio del corpo dei tre attori in scena. Nisi era già stato a Monza, al Manzoni, con "La locandiera", insieme a Nancy Brilli. Milena Vukotic aveva già portato a Monza "Il piccolo portinaio" e "Le sorelle Materassi".

"Il pubblico di Monza, come spesso succede nelle piazze più piccole – racconta l’attrice – ti accoglie in modo raccolto e caloroso. In questo periodo post pandemia il pubblico ha bisogno di teatro; ci dimostra che il piccolo schermo non basta più: si sottopone a mascherine, precauzioni e distanziamenti pur di venire a teatro. Allo stesso modo noi abbiamo bisogno di recitare davanti al pubblico e di serntirne il respiro".