Metropolitana a Monza, finanziamenti a rischio

Il comitato a Palazzo Marino e Regione: subito la firma della convenzione a Roma, altrimenti i 900 milioni statali saranno destinati ad altro

Una fermata della metro M5

Una fermata della metro M5

Monza, 16 ottobre 2019 - Nuova fermata per la metropolitana verso Monza, che oltre ad accumulare ritardo sul programma per essere realizzata in 8 anni, entro il 2027, rischia anche di non partire più.  Perché ora corre il rischio di finire nelle mire della Manovra 2020 del nuovo governo e di perdere i 900 milioni previsti l’anno scorso per il prolungamento della M5, rimasti inutilizzati. Il contributo dello Stato per la copertura di circa il 70% dei costi per l’opera da 1,25 miliardi di euro, approvato con la legge di Bilancio di un anno fa, non è ancora stato bloccato definitivamente e manca solo un ultimo passaggio burocratico. Da almeno un mese, da quando tutti i 5 enti locali coinvolti nel cofinanziamento della M5 (Regione e Comuni di Milano, Monza, Sesto e Cinisello) hanno confermato la ripartizione dei 350 milioni mancanti, si attende la firma della convenzione con il ministero delle Infrastrutture che vincola i 900 milioni messi a bilancio dal governo.

A inizio settembre le lungaggini erano attribuite al Comune di Cinisello, l’ultimo dei 5 enti ad aver dato approvazione alla propria quota, quindi il cambio del governo ha spostato a Roma i motivi del ritardo nonostante la neo ministra alle Infrastrutture Paola De Micheli abbia assicurato non solo attenzione per far proseguire la M5 ma anche l’intenzione di accelerarne i tempi.  Ora a tirare in lungo sarebbero la Regione e il Comune di Milano, i due enti capofila che dovrebbero andare a Roma a firmare la convenzione: è il comitato Hq Monza, da anni in prima linea nel seguire tutti i passaggi per la realizzazione della metropolitana in città, a puntare il dito perché la procedura finale è affrontata con troppa calma. «Poco più di un mese fa eravamo a sollecitare il ministero delle Infrastrutture perché preparasse il testo della convenzione, mentre oggi siamo costretti a sollecitare Regione Lombardia e Comune di Milano i quali hanno in mano da 15 giorni la bozza della medesima convenzione. Non solo qualche funzionario esperto deve leggere e verificare la bozza, com’è ovvio, ma anche occorre un ok con delibera delle rispettive Giunte. Poi bisognerà aspettare che queste due approvazioni diventino formalmente esecutive, prima di scendere a Roma per la famosa, indispensabile, preziosa firma collegiale».

I tempi quindi si dilatano ancora prima di vedere blindati i soldi per la M5, arrivando così nel pieno delle settimane più calde nei palazzi di Roma, quando si ricercano tutte le risorse possibili per la nuova manovra del governo.  E non è escluso che «a qualche funzionario a caccia di fondi – aggiunge Hq Monza – possa venire in mente di stornare quel vecchio stanziamento inutilizzato» a favore di altri obiettivi. Insomma: «Questa prima parte dell’iter burocratico deve assolutamente concludersi entro pochi giorni, altrimenti corriamo seriamente il rischio che Monza perda il treno di questa grande, irripetibile, opportunità».