CRISTINA BERTOLINI
Cronaca

Meno bocciati, la Dad (forse) ha fatto bene

Dati positivi: dopo la promozione d’ufficio dello scorso anno gli studenti hanno dimostrato di aver retto bene a un anno difficile

di Cristina Bertolini

Pochi bocciati nelle scuole superiori monzesi. Dopo il “tutti promossi” dello scorso anno che può aver lasciato numerose lacune, quest’anno con la didattica a distanza sistematizzata si è tornati a interrogare e fare verifiche, ma i ragazzi hanno tenuto botta, dimostrandosi preparati. Docenti più magnanimi o studio concreto? Forse entrambi. Solo 19 bocciati su 910 studenti al liceo classico Zucchi. "Abbiamo tenuto contro - spiega la dirigente Rosalia Natalizi Baldi - dell’anno e mezzo di difficoltà legate alle pandemia. Questo è il bilancio di due anni, perché l’anno scorso non abbiamo bocciato nessuno. Ora che il carico c’è e si sente, pensavamo di trovare più lacune, invece i ragazzi hanno retto bene. Certo i docenti sono stati morbidi e supportivi". L’utenza del liceo Zucchi è selezionata tra i più “secchioni”, comunque stanno partendo i corsi di recupero per tutti, con il “Piano estate” varato dal Ministero, più un modulo per il liceo musicale di Orchestra lirico sinfonica tra luglio e settembre (per tutti quelli che desiderano), un modulo per coro, per 30 ragazzi (per tenere i distanziamenti) e un modulo di scrittura creativa (30 ragazzi). Tabelloni con pochissimi segni rossi anche al Mosè Bianchi, dove tra 14 classi di maturità sono stati solo 4 i ragazzi non ammessi, mentre su 46 classi dalla prima alla quarta sono stati 80 i bocciati, di cui 22 al liceo e 58 all’istituto tecnico. "Su 1.458 studenti del diurno e 200 del serale direi che possiamo essere soddisfatti - commenta il dirigente Guido Garlati -: la Dad sembrava una tragedia, ma non ho mai visto quadri così positivi. Tra gli studenti fermati, la metà non ha frequentato. Pochi anche i debiti a settembre". Sono il 3,6% i bocciati al liceo scientifico Frisi (circa 50), su 1.380 studenti, il 2% i sospesi con una o più materie. "Abbiamo avuto più casi di disagio psicologico e psichiatrico rispetto al solito - considera la dirigente Lucia Castellana - di cui abbiamo tenuto conto. Gli insegnanti hanno parlato con i genitori e gli psicologi. Hanno sofferto soprattutto i ragazzi di prima e seconda. Alcuni, su suggerimento degli insegnanti, sono stati riorientati". Al Mapelli, la scuola che tradizionalmente aveva più bocciati a Monza, sono diminuiti, attestandosi al 4% (50 su 1.130 studenti) di 50 classi. Ma secondo il dirigente Aldo Melzi, sono aumentati i giudizi sospesi (il 26%) cioè 295 ragazzi. "Abbiamo bocciato chi aveva veramente tante insufficienze, dando due mesi in più per recuperare".