Oltre al nuovo accordo per incrementare l’uso dello sharing, prosegue anche il rinnovamento della flotta autobus del trasporto pubblico monzese, con importanti risultati. Nell’arco di quest’anno sono arrivati 16 nuovi mezzi ibridi euro 6, di cui 9 a gennaio, lunghi 18 metri, e 7 a settembre, un po’ più snelli e agili, di 14 metri.
Per il prossimo anno, si prevede l’arrivo di altri 25 autobus elettrici, da inserire gradualmente in sostituzione dei mezzi più obsoleti e inquinanti. Attualmente il corpo dei bus monzesi comprende 30 veicoli, mentre quello provinciale, che pure in larga parte si intreccia a Monza, ne conta 88. "Attraverso bandi regionali e nazionali abbiamo ottenuto 33 milioni di euro per l’acquisto di mezzi elettrici per il trasporto pubblico locale – chiarisce il sindaco di Monza Paolo Pilotto –. Per noi questo rinnovamento è un obiettivo cruciale, inserito anche nel Piano urbano della mobilità sostenibile (Pums), che tra pochissimo vedrà la sua approvazione definitiva in Consiglio comunale".
Regione Lombardia, per i prossimi anni, prevede di stanziare ancora tante altre risorse per il trasporto pubblico nel distretto territoriale che interessa anche Monza. "Ricordo che Regione ha già anticipato 650 milioni di euro per il 2024, comprese quelle statali, in attesa della definizione della quota dei finanziamenti dedicati al Tpl su gomma derivanti dal Fondo nazionale trasporti – dichiara l’assessore ai Trasporti di Regione Lombardia Franco Lucente –. Di questi, ben 428 milioni sono stati assegnati all’Agenzia di Milano-Monza-Lodi-Pavia, ai quali vanno aggiunti 75 milioni per mancati ricavi in seguito al Covid e 12 milioni per il caro carburanti ed energia". Le risorse ci sono, la volontà di implementare il servizio anche. A mancare sono gli autisti.
"Attualmente a livello di autisti siamo in organico – precisa Stefano Rossi, amministratore delegato di Autoguidovie – il problema diventa drammatico se pensiamo al futuro, soprattutto nell’ottica di voler incrementare il servizio. Nessuno vuole fare più questo mestiere. Occorre ripensare al rapporto col personale, bisogna rinnovare il contratto nazionale della categoria".
"Il punto è che in questo momento il rinnovo è bloccato – prosegue nelle spiegazione – mentre gli autisti chiedono un adeguamento ai parametri Istat. Denunciano un problema di risorse economiche ma anche di qualità della vita. Per questo per ora avviene circa uno sciopero al mese".
Il rinnovo dei mezzi da solo non basta, insomma, per migliorare il trasporto pubblico, anche se un risvolto positivo ce l’ha anche per i lavoratori. "I nuovi autobus migliorano la sicurezza a bordo mezzo, per autisti e per utenti. L’accessibilità è di gran lunga superiore a prima, e in ognuno di essi sono installate ben 8 telecamere". Per arrivare al definitivo salto di qualità i progressi in chiave di sostenibilità dovranno essere appaiati a quelli sulle politiche del lavoro. Nonostante il rinnovamento verso l’elettrico prosegua spedito - con addirittura in prospettiva l’arrivo di nuovi mezzi pubblici ad idrogeno in Lombardia l’anno prossimo - oggi il trasporto pubblico locale registra il 15% in meno di utenti rispetto a prima del Covid, mentre l’Europa, al contrario, chiede un aumento di almeno il 10% rispetto ad allora.
A.S.