Malaspina, prove di assoluzione

Il legale dell’avvocata Sclapari: "Non fatturò nulla. Inutilizzabili le intercettazioni per tutti gli imputati"

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di Stefania Totaro

"Dopo 63 udienze di questo processo gigantesco, è stato brutto sentire pronunciare ancora dai pm le gravi affermazioni nei confronti dell’avvocata Fabiola Sclapari di avere ideato il sistema di predisporre fatture false, quando al dibattimento è emerso che non ha mai fatto né annotato alcuna fattura". L’avvocato Fabio Giarda difende la legale brianzola alla sbarra al Tribunale di Monza perché accusata di essere stata una dei professionisti della ‘corte dei miracoli’ che ha aiutato il costruttore Giuseppe Malaspina a tentare di salvare il suo impero immobiliare milionario dal fallimento.

Quindici gli imputati a vario titolo per cui i pm della Procura di Monza Salvatore Bellomo e Giulia Rizzo hanno chiesto 13 condanne e 2 assoluzioni: 14 anni per Malaspina, 7 anni per l’avvocata Fabiola Sclapari, 6 anni per i commercialisti Antonio Ricchiuto (genero dell’ex giudice e ora avvocato Gerardo Perillo, per cui è stata chiesta la condanna a 5 anni e 4 mesi) e Salvatore Tamborino e altre pene fino ad un minimo di un anno di reclusione. Le pene minori chieste per l’accusa di false fatturazioni, una contestazione errata per i difensori di quegli imputati in quanto ritenute false "ma non è mai stato ritenuto necessario dagli inquirenti verificare se i lavori fossero stati invece effettivamente svolti" nei cantieri edili del costruttore.

Una decina le società fallite che si sono costituite parti civili e che complessivamente hanno chiesto oltre 200 milioni di euro di risarcimento dei danni con provvisionale immediatamente esecutiva di 100 milioni di euro. L’avvocato Giarda non ha puntato soltanto la sua arringa sulle questioni di merito che escluderebbero la responsabilità della legale, ma inizialmente ha posto anche una questione di inutilizzabilità delle intercettazioni telefoniche che potrebbero per motivi di diritto fare assolvere non solo Fabiola Sclapari, ma anche tutti gli altri imputati. "Il fascicolo penale nasce per una denuncia presentata nei confronti dell’allora sindaco del Comune di Correzzana Mario Corbetta per corruzione in cui si ipotizzava che il corruttore fosse Giuseppe Malaspina – ha spiegato in aula l’avvocato Giarda –. Le intercettazioni telefoniche sono state attivate nel novembre 2014. Nell’ascolto sarebbero emerse le successive ipotesi di reato ma soltanto nel novembre 2015 partono le relative intercettazioni quindi tutte quelle precedenti non possono essere utilizzate. Inoltre la Sclapari viene iscritta nel registro degli indagati solo nel maggio 2017".