Malaspina, assolti gli amici "È la fine di un incubo"

L’ex giudice ora avvocato Gerardo Perillo e la collega Fabiola Sclapari erano accusati di aver aiutato il costruttore condannato per bancarotta fraudolenta

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"È finito un incubo. Avevo professato fin dal primo giorno la mia innocenza senza che nessuno avesse ascoltato le mie ragioni". L’ex giudice monzese, ora avvocato, Gerardo Perillo è uno dei professionisti accusati di fare parte della ‘cricca’ che ha cercato di aiutare a salvare dal fallimento l’impero immobiliare milionario del costruttore Giuseppe Malaspina e che invece è stato assolto dal Tribunale di Monza dopo cinque anni. "La circostanza che fossi del tutto estraneo ai reati che mi venivano contestati era del tutto evidente già a una prima lettura degli atti di indagine – commenta l’ex giudice –. Avevo chiesto di essere giudicato con rito immediato, ma ciò, pur essendomi stato formalmente concesso, mi è stato in concreto impedito perché il mio giudizio immediato è stato riunito a quello ordinario di altri coimputati e ciò ha ancora di più aggravato la mia sofferenza perché mi ha costretto a subire un processo lungo oltre 4 anni mentre la mia posizione si sarebbe potuta risolvere nell’arco di qualche mese. Nessun cittadino dovrebbe subire l’ingiustizia che ho subìto io, mi sono sempre considerato uomo delle Istituzioni e invece sono stato addirittura posto in stato di custodia cautelare per 8 mesi". "Per una persona come Gerardo Perillo, abituato al rispetto della legge, per 33 anni magistrato, prima commissario di polizia e poi avvocato, l’arresto nel 2018 e il carcere hanno cambiato per sempre la sua vita e quella della sua famiglia", commentano i suoi legali, gli avvocati Maurizio Bono e Giovanni Santi Alessandrello.

Assolta anche l’avvocata Fabiola Sclapari: "Dopo anni di sofferenza, lavoro e sacrificio per questo processo – sostiene insieme al suo avvocato Fabio Giarda – abbiamo accolto con estrema soddisfazione e profonda commozione la decisione giusta e coraggiosa del Collegio del Tribunale di Monza presieduto da Alessandro Rossato. Quattro anni di dibattimento hanno messo in luce le profonde lacune delle indagini. Circostanze gravi che rendono ancora più sconvolgente l’azione della pubblica accusa nei confronti di professionisti seri e onesti".

Stefania Totaro