La maestra 'bulla' di Varedo: "Violenze? I genitori crescono i figli come somari"

L'autodifesa dell'insegnante arrestata per i maltrattmenti sui piccoli

La maestra sotto accusa con il suo legale

La maestra sotto accusa con il suo legale

Varedo (Monza Brianza), 7 giugno 2018 - "Le cose che sono successe a scuola è colpa dei genitori che crescono i figli all’osteria come i somari". È una delle frasi dette lo scorso aprile, davanti ai carabinieri che le notificavano l’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, da Patrizia P., la 47enne di Macherio, insegnante in una scuola dell’infanzia di Varedo, accusata di avere ripetutamente strattonato, malmenato e insultato alcuni bambini della sua classe.

Un commento, a cui ha aggiunto anche riferimenti ai meridionali e alla maleducazione delle persone con cui lavorava a scuola e persino insulti e un "energico schiaffo al braccio" a un militare, tanto che è stata anche denunciata per resistenza a pubblico ufficiale. Particolari che emergono dalle carte delle indagini dopo che i genitori di una decina di piccoli alunni dell’insegnante si sono rivolti agli avvocati Gianluca Crusco e Laura Scattino per presentare una memoria al gip del Tribunale di Monza Emanuela Corbetta dicendo no al patteggiamento a 2 anni con la pena sospesa e alla revoca degli arresti domiciliari per la maestra “bulla” chiesti dalla difesa della donna. I due legali di parte civile hanno anche intenzione di denunciare la 47enne per omissione di soccorso per un episodio, filmato dalle telecamere installate nella classe di Patrizia P., in cui un bambino si sarebbe fatto male al viso e a tenergli la borsa del ghiaccio sul volto sarebbe stata non la maestra, ma una piccola compagna di classe.

Le mamme e i papà dei bambini (il cui numero potrebbe aumentare in vista di una “class action” nei confronti della maestra) ritengono inadeguata la pena di 2 anni con la sospensione condizionale concordata con la Procura di Monza dalla difesa dell’imputata e anche la richiesta di revoca degli arresti domiciliari sostenendo che "le condotte vessatorie, umilianti e intimidatorie, da parte di chi avrebbe dovuto assisterli amorevolmente e dignitosamente, sono state filmate per una ventina di giorni, ma in realtà si estendono dall’inizio dell’anno scolastico e hanno prodotto sui minori sofferenze morali che ancora oggi sono evidenti e chissà per quanto tempo lo saranno". Secondo l’avvocato Francesco Ferreri, che invece difende la maestra, si tratta di "una persona estremamente semplice e anche molto sola, che vive con la mamma completamente invalida per una malattia in fase avanzata. Una situazione familiare che le genera molto stress. E anche l’ambiente lavorativo era molto stressante per lei per i dissapori con una collega a livello personale, tanto che esiste un esposto presentato ai carabinieri dove denuncia che, a suo dire, veniva trattata male".