L’olio alimentare ora si può recuperare

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Punti di raccolta a portata di mano, da sfruttare quando già ci si reca a fare la spesa, per evitare di versare l’olio nei lavandini e nella rete fognaria, come oggi accade la maggior parte delle volte, contaminando l’acqua e gettando via una risorsa riutilizzabile, ad esempio per produrre biodiesel.

Contenitori specifici che i lissonesi troveranno vicino ai supermercati e ai punti vendita della grande distribuzione, in cui conferire l’olio alimentare esausto - quello cioè adoperato in cucina per la preparazione o la conservazione del cibo - senza dover andare fino alla piattaforma ecologica di via delle Industrie. E’ la nuova iniziativa messa in campo in città da Gelsia Ambiente. I primi due contenitori, ribattezzati PuntOlio, sono già stati installati fuori dagli Effemarket di via Gioberti e viale Martiri della Libertà e sono già attivi. Per utilizzarli basterà raccogliere l’olio usato, dopo averlo fatto raffreddare, in normali bottiglie di plastica, ben chiuse: queste potranno quindi essere inserite nei PuntOlio.

I nuovi contenitori verranno progressivamente collocati in tutta la Brianza. Solitamente l’olio di frittura e quello dei cibi in scatola finisce nella rete fognaria, "solo un quarto di quello prodotto, circa 3 chili ad abitante, viene avviato correttamente a recupero", raccontano da Gelsia e municipio. Riciclarlo invece premette di "avviarlo a rigenerazione per la produzione di biodiesel, contribuisce a ridurre le emissioni di CO2 e salvaguarda l’acqua, che viene inquinata se in contatto con sostanze oleose".

E che Lissone un occhio di attenzione al riciclo dei rifiuti lo abbia lo confermano i numeri relativi alla raccolta differenziata: nell’ultimo anno la città si è confermata sopra il 78% di spazzatura avviata al riuso. "Nonostante la produzione di rifiuti igienico-sanitari legati alla pandemia - spiegano dal Comune - anche nel 2021 si è mantenuta pressoché invariata la quota di raccolta differenziata: la percentuale è stata del 78,66%, dato sostanzialmente invariato rispetto al 2020". "Nel 2016 la città differenziava il 65% dei rifiuti prodotti, oggi siamo stabilmente vicini all’80%", sottolinea la sindaca Concetta Monguzzi. I mesi più virtuosi risultano quelli estivi. Complessivamente, su 20.777 tonnellate di immondizia creata, solo 4.433 sono finite nel secco indifferenziato. Delle 16mila tonnellate destinate a riciclo 4mila sono di rifiuti organici, 2mila di legno e altrettante di vetro; poco più di 2mila sono di carta e cartone.

Fabio Luongo