FABIO LUONGO
Cronaca

Lissone, non paga l'affitto per 15 anni, sfrattato dal Comune

A fronte di un debito arrivato a 27mila euro, un pensionato 61enne ha perso il diritto alla casa comunale. Da aprile in città è il sesto sgombero di inquilini morosi

Sfratto (foto d'archivio)

Lissone (Monza e Brianza), 10 dicembre 2016 - Aveva accumulato 27mila euro di affitti arretrati, dopo aver vissuto per 15 anni in una casa comunale senza aver mai versato un euro. L'altro giorno il Comune l'ha sfrattato, riprendendo possesso dell'alloggio, che ora potrà essere riassegnato. Nuovo sgombero in città per i super-morosi degli appartamenti pubblici, il sesto in 8 mesi. Stavolta a perdere l'abitazione è stato un pensionato 61enne.

L'uomo viveva da solo in un appartamento in via Ada Negri. Di fronte a un debito con le casse del municipio arrivato ormai a 27mila euro e alla non accettazione dei piani di rientro proposti, l'altra mattina è scattato lo sfratto esecutivo, portato a termine da un ufficiale giudiziario insieme all'avvocato del Comune e agli agenti della Polizia Locale. Il pensionato risiedeva lì dal 2001, ma non aveva praticamente mai pagato una rata di affitto: ora nell'abitazione potrà rientrare solo per riprendersi le sue cose, avendo tempo fino a lunedì per liberare la casa, ma non può già più dormirci o pranzarci.

A Lissone si tratta dell'ennesimo sfratto esecutivo, da inizio anno, nei confronti degli inquilini insolventi che hanno grandi morosità col municipio e che, dopo varie sollecitazioni, non hanno sottoscritto piani di rientro dai debiti. Si conferma quindi la linea dura dell'Amministrazione contro chi sta in una casa popolare ma insiste nel non pagare l'affitto: per costoro, dopo i solleciti, vengono fatti partire gli "avvisi di sloggio" e quindi la procedura di decadenza dall'alloggio. "Se non ci sono problemi di fragilità socio-economica - spiega Marino Nava, assessore al patrimonio - non si possono accampare scuse e difficoltà di fronte ad affitti che vanno dai 25 ai 50 euro al mese o poco più, come pure per non aver accettato piani di rientro da 15 euro al mese. Tutti devono fare la propria parte, è una questione di giustizia e di equità".

Da aprile è il sesto sfratto esecutivo in città. In due casi, in via Nenni e via XX Settembre, c'è stata l'uscita volontaria dagli alloggi: davanti all'ufficiale giudiziario gli inquilini hanno preferito decidere di lasciare libero l'appartamento. In via Lamarmora hanno invece perso la casa una 60enne con 15mila euro di debiti, che viveva ufficialmente in quell'abitazione ma che da qualche tempo si era trasferita in Francia senza aver mai formalmente abbandonato l'appartamento comunale, e una 50enne con una morosità di 14mila euro. Il primo sfrattato è stato invece un giovane italiano, sgomberato da un alloggio in via Nenni dopo aver assommato 50mila euro di affitti arretrati non versati. A quest'ultimo, per rifondere il dovuto, il Comune ha chiesto la cessione del quinto dello stipendio, ossia il versamento nelle casse del municipio del 20% della paga lavorativa percepita.