MARCO GALVANI
Cronaca

L’Irccs del San Gerardo Il ministero detta il passo

Da Roma indicazioni su come risolvere "alcune criticità" nello statuto del nuovo ospedale a carattere scientifico. Il 4 agosto il punto in Regione

di Marco Galvani

Trasformazione dell’ospedale San Gerardo in Irccs (Istituto di ricerca e cura a carattere scientifico), il Ministero detta il passo e la strada migliore per raggiungere l’obiettivo. Nell’ultimo incontro con la Regione il 17 giugno scorso, "ha evidenziato alcune criticità, indicato cosa fare per risolverle e chiesto di riceverne conferma". Si tratta, comunque, non di questioni sostanziali che rischiano di compromettere l’iter (su cui è previsto una riunione specifica in Commissione regionale sanità il 4 agosto), ma di aspetti di natura giuridica dello statuto dell’ente - una fondazione di diritto pubblico - che dovrà gestire il nuovo Irccs. Peraltro "da Roma hanno già dato indicazioni su come procedere", chiarisce il consigliere regionale del Pd Gigi Ponti dopo aver parlato con il sottosegretario al ministero della Salute Pierpaolo Sileri. "Ora tocca alla Regione dare al più presto le risposte richieste e accelerare la conclusione della pratica perché – spiega Ponti –, definire il ruolo del San Gerardo permetterà anche di chiarire il quadro organizzativo della sanità in Brianza".

Nella prospettiva - verso cui peraltro già muove la ’nuova’ legge 23 - di riuscire a utilizzare al meglio le risorse del sistema sanitario regionale senza avere doppioni, differenziando tra ospedali che si devono dedicare alle alte specialità e ospedali (come l’Asst Brianza che riunisce Vimercate, Desio e Carate) che devono avere un ruolo altrettanto importante di supporto all’assistenza territoriale. In questo scenario, il San Gerardo diventerebbe il polo delle eccellenze in particolare nell’ambito delle Tecnologie biomediche avanzate in medicina di precisione, grazie alla storica collaborazione con l’università di Milano Bicocca, la Fondazione Monza Brianza per il bambino e la sua mamma e la Fondazione Tettamanti. Già a marzo dal ministero avevano confermato la qualità dell’impostazione clinica e la solidità dei valori di ricerca del progetto: oggi la Asst Monza avvia oltre 400 sperimentazioni cliniche all’anno, la Fondazione Mbbm 160. Il San Gerardo riesce ad attrarre 7 milioni di finanziamenti, la Fondazione altri 8,8, l’università Bicocca 6,1. Si tratta di 22 milioni in tre anni. Con la trasformazione in Irccs potrebbero crescere del 30-40%.

Con un unico focus strategico: attirare maggiori finanziamenti per aumentare il livello della ricerca e quindi raggiungere cure più innovative. Con Monza che già porta in dote competenze cliniche e di ricerca orientate alla medicina di precisione nei settori delle malattie rare e dell’oncologia, aree di eccellenza tecnologica nelle ‘bio-imaging’, nell’analisi di big data e nelle terapie innovative genetiche e cellulari. Oltre a una componente di medicina nucleare di altissimo livello, il San Gerardo ha una cell factory (il laboratorio Verri) in grado di produrre farmaci che vengono anche venduti ad altre strutture e un centro di ricerca di Fase 1, uno dei pochissimi centri a livello nazionale che l’Agenzia italiana del farmaco ha autorizzato per poter sperimentare terapie innovative su malattie a cui la medicina tradizionale non sa dare risposta.