
I genitori dei disabili psichici fanno sentire la loro voce per garantire una continuità di sostegno ai loro ragazzi
Limbiate (Monza), 21 aprile 2015 – Entro settembre il Centro diurno Aquarius del Corberi dovrà chiudere e gli utenti, disabili psichici, saranno distribuiti in strutture alternative del territorio. L’Aquarius è una struttura che oggi ospita una ventina di ragazzi con diverse disabilità e che, secondo il piano di razionalizzazione messo a punto dall’Asl, dovrebbe cessare l’attività entro la fine della prossima estate.Il nuovo progetto presentato dall’Asl per il Corberi, istituto che da decenni si occupa di assistenza ai malati psichici, non prevede più, infatti il mantenimento del centro diurno, che garantisce agli ospiti diverse attività di socializzazione. La preoccupazione dei genitori è legata soprattutto all’effetto che potrebbe avere sui ragazzi disabili la loro separazione e l’ingresso in una struttura diversa, con ambienti diversi ed operatori diversi.
"Sono soggetti particolarmente fragili e per loro un cambiamento di questo tipo potrebbe essere vissuto come un trauma", spiega Diego Conta, tra i genitori preoccupati. La situazione del centro diurno Aquarius non è finora mai stata affrontata nel suo complesso: "Nella riunione con l’Asl ci è stato detto che il nostro centro non è regolare", dice Renzo Macchi, un altro tra i genitori. "Noi non abbiamo mai pagato una retta, ma abbiamo chiesto di poter essere regolarizzati per poterci accreditare". "I ragazzi sono particolarmente sensibili - continua Nino Pinto, un altro genitore- e da quando si è saputo della chiusura anche loro sono preoccupati. Questo luogo è un posto che riconoscono ed abbiamo fiducia degli operatori, non vogliamo cambiarlo".
Dall'Asl di Monza e Brianza, responsabile della struttura sanitaria spiegano che "nella prospettiva di riconversione del Presidio, è stata espressa con chiarezza l’inopportunità di inserire nel progetto un Centro Diurno per Disabili (Cdd) per la presenza nei territori limitrofi di strutture simili che possono fornire una risposta idonea a questa tipologia di bisogni. Pur comprendendo il disappunto delle famiglie, si è assicurato un percorso di accompagnamento da parte degli operatori del Corberi, garantendo caso per caso il più adeguato inserimento in altre strutture condivise con le famiglie. Contatti in tal senso sono già avviati e siamo del tutto in grado di prevedere un favorevole esito del processo di reinserimento dei soggetti attualmente frequentanti le attività socio-educative di Aquarius".