Licenziato un operaio Ed è la seconda volta

"Mascherina abbassata". Ma è solo "lo stesso pretesto. già utilizzato tre mesi fa. Colpita una persona scomoda"

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Mascherina abbassata, un altro operaio licenziato alla Star, è il secondo in tre mesi "con lo stesso pretesto". Sciopero e mobilitazione per il collega, la fabbrica ha incrociato le braccia con punte del 100% di adesione e la media dell’80. Il sindacato non ha dubbi: "Una persona scomoda". Alta tensione nell’ex colosso del doppio brodo che con la costruzione della nuova fabbrica 4.0 e investimenti da 30 milioni aveva annunciato una stagione di crescita dopo 20 anni di tagli.

"Invece niente assunzioni e il clima è questo – dice Federica Cattaneo, segretaria della Flai-Cgil Monza e Brianza – Gli annunci si infrangono sulle scelte quotidiane". I 166 dipendenti hanno proclamato lo stato di agitazione e consegnato un pacchetto di 8 ore di sciopero contro i licenziamenti e chiesto ai loro rappresentanti di avviare il confronto "sui ritmi sempre più pesanti, sull’organizzazione e sulla paura che regna nella produzione". Anche stavolta chiedono "il ritiro immediato" di un provvedimento "infondato".

Era successo a febbraio all’ex delegato Flai Fabrizio Ferrari: ora deciderà il giudice. A breve ci sarà la prima udienza nella causa che ha come obiettivo il reintegro. Stesso destino per il secondo operaio, anche lui cinquantenne: "Abbiamo già impugnato. Il problema è di tutti, i due casi raccontano quel che filtra dai reparti. Un salto indietro nei diritti. La verità è che chi non si allinea è fuori – dice Cattaneo – Le macchine sono sempre più veloci e i lavoratori ridotti ad automi devono stare al passo".

Bar.Cal.