Licenziata alla Flowserve Valbart "Una decisione incomprensibile"

Mezzago, la multinazionale del petrolio “taglia“ impiegata part-time in servizio da 24 anni. Sindacati in rivolta

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di Sonia Ronconi

Il taglio dei costi nella multinazionale dell’Oil&Gas, settore petrolio, rimbalza dagli Stati Uniti a Mezzago "e a rimetterci il posto è un’impiegata in servizio da 24 anni". Sindacati e lavoratori della Flowserve Valbart protestano "contro il licenziamento individuale di una posizione part-time, sei ore al giorno in ufficio - spiega Adriana Geppert della Fiom-Cgil Brianza - una scelta incomprensibile in un’azienda con 670 dipendenti fra la sede del Vimercatese e l’altra di Desio, dove lavorano in 500". È successo tutto in pochi giorni, "senza confronto con l’Rsu, la decisione è stata calata sulla testa di tutti direttamente dalla casa-madre.

Ci risulta che neppure la dirigenza brianzola ne sapesse nulla. È assurdo che non si possa ricollocare una persona quando si hanno a disposizione due stabilimenti". La multinazionale ha scelto anche chi erediterà parte delle mansioni della lavoratrice addetta al Personale messa alla porta senza tanti complimenti, "una collega di Desio, complice un nuovo programma per la preparazione delle buste paga", dice la sindacalista. L’intero polo mezzaghese ha incrociato le braccia per chiedere la retromarcia "su una decisione sbagliata nel metodo e nel merito che rischia di segnare una battuta d’arresto, o peggio una cesura, in relazioni sindacali che in passato hanno portato alla risoluzione di crisi importanti", sottolinea Geppert. La segretaria si riferisce ai 60 licenziamenti annunciati nel 2020 e trasformati dopo una trattativa estenuante, ma fruttuosa, "in 43 uscite volontarie incentivate. Ora rischiamo di buttare tutto alle ortiche. Procedere caso per caso è inaccettabile". Sinora però la direzione ha risposto picche. Un primo confronto con le parti si è chiuso con una fumata nera.

Ma la “base” non demorde, un’assemblea mercoledì finita con la denuncia pubblica della vicenda e nuove iniziative all’orizzonte mirano "a far rientrare la situazione". L’impiegata per ora è a casa, "sospesa come prevede la legge Fornero", l’8 febbraio è fissato l’incontro alla Direzione provinciale del lavoro per tentare la mediazione. Nel frattempo "massima solidarietà alla collega", spiegano ai cancelli operai e impiegati consapevoli che la prossima volta potrebbe capitare a loro.