Il Tribunale ci riprova con la vendita all’asta giudiziaria dei beni della ex storica Manifattura Tessuti Spugna Besana spa e ora i quasi 9200 metri quadrati dell’area industriale sono scesi a neanche 45 euro al metro quadrato. È infatti stato stimato in quasi 3 milioni 350mila euro il valore, ma il prezzo base dell’asta fissata al 27 settembre è stato deciso in poco più di 395mila euro, per il compendio di archeologia industriale di via Puccini a Besana Brianza.
La fabbrica, fondata nel 1948 dalla famiglia Carrara, finì in declino nel 2009 con la crisi mondiale del settore e più in generale quella economica partita dagli Stati Uniti. Per evitare il fallimento venne stretto un accordo con una società di Misinto, controllata in parte dalla Caleffi. Le pregiate spugne si trovano ancora in vendita, fisicamente in un negozio a Meda. La società ha ottenuto dal giudice monzese il concordato preventivo, ma è dal 2012 che si procede senza successo con periodiche vendite all’asta di quello che resta di un pezzo di storia brianzola. L’ultima, anch’essa andata deserta, nel 2019. Ci si riprova a settembre con il prezzo base che si abbassa ancora.
I lotti sono due. Il primo, quello praticamente svenduto, riguarda i terreni, due ad uso boschivo di 12.500 metri quadrati e un altro a uso parco agricolo di 1440 metri quadrati e l’ex fabbricato industriale dove si trovavano il capannone per la preparazione dei filati, il locale di finissaggio e la tintoria dei filati in rocche, con un appartamento al primo piano. L’area, che in parte è anche protetta da vincoli paesaggistici ed ambientali e quindi non consente interventi di nuova edificazione, rientra in un progetto di riqualificazione approvato dalla Giunta di Besana Brianza nel 2013. Ma, si legge nella perizia tecnica, una buona parte di copertura degli edifici è in cemento amianto e necessita quindi di una bonifica il cui costo potrebbe aggirarsi sui 150mila euro.
Esiste poi un secondo lotto in vendita, un fabbricato industriale da ristrutturare di 1500 metri quadrati che era la parte amministrativa e di vendita della fabbrica di spugne. Nei due piani si trovavano gli uffici, lo spaccio aziendale, gli spogliatoi e i servizi per i dipendenti e l’abitazione del custode. Anche nelle coperture di questi edifici è presente l’amianto, rilevato in un grado di degradazione tale da rendere necessaria una bonifica urgente e una nuova copertura con un costo che si aggira sui 60mila euro. Questo secondo lotto, che si estende su 800 metri quadrati, parte da un prezzo base di quasi 185mila euro.
Stefania Totaro