Lettere dal lager al Nanni Valentini

A tutti i 1.138 studenti della scuola il testo delle missive di Carlo Prina, Enrico Bracesco e altri monzesi deportati

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di Cristina Bertolini

Cambiano volto le celebrazioni della Giornata della memoria in tempo di Covid. E così, al liceo artistico Nanni Valentini, invece delle rievocazioni, sempre graffianti nel cortile della scuola, arrivano le lettere dal fronte. Si tratta del "Progetto 1138" come lo ha ribattezzato lo staff di insegnanti che ha pensato a un’iniziativa intima e individuale, inviando a casa, tra ieri e oggi, a tutti i 1138 studenti della scuola, una lettera o una parte delle lettere inviate da Carlo Prina, Enrico Bracesco e altri monzesi deportati nei campi di sterminio, alle loro famiglie. "L’estate scorsa - ricorda la professoressa Laura Riva, referente del "Progetto Memoria"- ho letto le lettere di Carlo Prina, partigiano monzese, deportato e ucciso a Fossoli. Le lettere alla moglie e ai figli, cariche di commozione e amore per la vita, sono arrivate per una serie di coincidenze fortuite e vengono tutt’ora conservate dalla nipote Laura Ambrosini (figlia della figlia di Carlo Prina). Si tratta di testimonianze preziose per la storia dell’umanità che abbiamo voluto condividere con gli studenti".

Insieme a Carlo Prina, gli insegnanti si sono procurati le lettere di Enrico Bracesco, a cui in questi giorni è stata dedicata una oietra d’inciampo (formella commemorativa), in via Dante, Giacomo Valtorta (custodite dalla figlia Rossana. Suo padre internato militare, fu uno dei pochi che ha avuto la fortuna di tornare, portando con sè le risposte alle sue lettere) e molti altri della resistenza, monzese, italiana ed europea che hanno scritto alle loro famiglie quando sentivano la morte ormai a un passo. I testi, rivolti a mogli, figli, fratelli e madri, diventano una sorta di testamento spirituale, carico d’amore per i propri cari e della preoccupazione di lasciarli soli in quell’ora buia della storia europea. Gli scritti sono stati selezionati da documenti cartacei e online, coinvolgendo le classi della professoressa Riva: la 2’C, la 2’B, la 4’A e la 5’A, chiedendo agli studenti di non farne parola nei mesi scorsi con i compagni delle altre classi, per non guastare la sorpresa che infatti è stata grande. "Qualcuno - racconta la professoressa - ha pensato ad uno scherzo, a un fake; qualcuno l’ha accantonata e ripresa, una volta capito il valore". Ciascuno l’ha raccolta con la propria sensibilità, spesso acuita dall’attuale, diffusa situazione di quarantena. Oggi i ragazzi di 4’ a scuola, mostreranno un video documento sul percorso di preparazione e i significati. In seguito gli insegnanti solleciteranno chi vuole a rispondere alla lettera, dando vita a un percorso evocativo che diventa percorso di crescita personale. Fra i docenti coinvolti il professor Makio Manzoni, Marzia De Luca, Marta Vergani e Maria Grazia Guerrisi.