GUALFRIDO GALIMBERTI
Cronaca

L’esposto contro la sindaca: "Un’area verde cancellata dai lavori del cantiere privato"

Opposizioni all’attacco, chiedono il ripristino del filare di carpini e le dimissioni di Alessia Borroni. La replica: "Il supermercato è utile e dà posti di lavoro, la verifica tecnica spetta agli uffici".

GUALFRIDO GALIMBERTI
Cronaca
Opposizioni all’attacco, chiedono il ripristino del filare di carpini e le dimissioni di Alessia Borroni. La replica: "Il supermercato è utile e dà posti di lavoro, la verifica tecnica spetta agli uffici".

Opposizioni all’attacco, chiedono il ripristino del filare di carpini e le dimissioni di Alessia Borroni. La replica: "Il supermercato è utile e dà posti di lavoro, la verifica tecnica spetta agli uffici".

Un esposto alla Procura per fare luce su quanto accaduto in occasione dell’abbattimento dell’ex hotel Vecchia Brianza in corso Isonzo per lasciare spazio a un supermercato già in esercizio. È l’iniziativa dei gruppi consiliari di centrosinistra (Seveso Futura, Lista Butti, Partito democratico), che chiedono le dimissioni immediate della sindaca Alessia Borroni. "Non è stata in grado di tutelare gli interessi della città – afferma Giorgio Garofalo (Seveso Futura) –, ora è doveroso che si faccia da parte".

La vicenda, almeno per quanto riguarda le accuse mosse dai consiglieri di minoranza, è piuttosto semplice. In corso Isonzo sorgeva l’hotel Vecchia Brianza. Nel 1998 la società aveva firmato una convenzione con il Comune, impegnandosi "a cedere gratuitamente l’area di standard urbanistico". Era quella ai margini di una delle strade più trafficate della città, quegli spazi erano diventati luogo ideale per la messa a dimora di 17 carpini. Nel settembre 2023, a quindici anni di distanza, è però iniziata l’attività edilizia, con l’abbattimento dell’albergo per fare spazio a un supermercato. Quelle aree a verde, che all’apertura del cantiere erano ancora ben visibili ed escluse dall’area recintata, col passare del tempo sono state inglobate nell’area dei lavori. Risultato: verde sparito e piante abbattute.

"Contestiamo il mancato rispetto della destinazione originale di quegli spazi – commenta Garofalo – e il danno paesaggistico che deriva dall’abbattimento di quegli alberi. Chiediamo che ora venga ripristinata l’area verde con le piantumazioni. Quanto alla sindaca, vogliamo che si dimetta. Noi più volte abbiamo fatto segnalazioni su quanto stava accadendo, lei in tutta risposta ci ha deriso dicendo che se siamo così bravi possiamo andare a lavorare all’ufficio tecnico del Comune dove c’è carenza di personale".

"Difficile dire che si tratta di un errore tecnico – aggiunge Pietro Aceti (Lista Butti) – visto che all’apertura del cantiere la delimitazione dell’area era corretta. Poi è stata spostata e nessuno ci ha dato spiegazioni".

"Quanto è accaduto – si unisce Gianluigi Malerba (Pd) – mette in luce la mancanza di condivisione e di trasparenza. Un handicap degli uffici a cui si unisce la responsabilità del politico. Noi abbiamo fatto fatica a ricostruire tutto, non c’è stata attenzione su questo da parte della sindaca".

Di fatto i consiglieri già l’1 agosto hanno presentato denuncia. E ora dopo un periodo di riservatezza per le indagini, hanno deciso di rivelare tutto. La sindaca, però, resta al suo posto e risponde per le rime: "Mi viene da ridere. Ho consiglieri che non capiscono la differenza tra politica e parte tecnica. Il supermercato è un servizio utile e dà posti di lavoro. Poi le verifiche tecniche spettano agli uffici. Non accetto lezioni da chi ha lasciato al comune solo problemi da affrontare. Dovrebbero dimettersi loro. Capisco che vogliano iniziare la campagna elettorale, ma loro che dicono di aver portato avanti battaglie su questa vicenda, al di là di bloccare l’attività degli uffici con le loro interrogazioni e gli accessi agli atti, perché non sono mai venuti da me in municipio per chiedere spiegazioni?"