L’emergenza non c’è più, ciliegie a gogò

Le bancarelle dedicate ai frutti simbolo del copatrono San Gerardo di nuovo in centro

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Tornano le ciliegie di San Gerardo, mentre anche quest’anno non ci saranno i fuochi di San Giovanni. Dopo due anni di emergenza sanitaria riprendono a metà gli appuntamenti legati ai due copratroni di Monza. Rispetto al 2020 e 2021 torna il prossimo 6 giugno una delle principali tradizioni monzesi legate alle celebrazioni del giorno di San Gerardo dei Tintori, copatrono della città: si svolgerà infatti la tradizionale fiera con le tipiche bancarelle con le ciliegie che apriranno nel quartiere della chiesa di San Gerardo fino al centro storico, lungo il Lambro. Il Comune ha già pubblicato l’ordinanza con la viabilità speciale per la fiera: il 6 giugno dalle 6 alle 20 sono previsti i divieti di circolazione e sosta lungo le strade che ospiteranno le bancarelle e le iniziative legate alla festa in via San Gerardo e largo Esterle. Inoltre, domani alle 18 viene inaugurata la mostra “San Gerardo Taumaturgo. Il monzese dei miracoli”, un’esposizione curata dal Museo etnologico e allestita al Mulino Colombo (vicolo Scuole 11) dedicata a San Gerardo e all’epoca in cui è nato e vissuto con l’intento è di offrire uno spaccato del basso Medioevo lombardo per meglio interpretare la straordinaria opera di questo illustre monzese.

La mostra sarà aperta dal 29 maggio al 30 giugno e poi dal 4 settembre al 2 ottobre con apertura straordinaria proprio il 6 giugno dalle 15 alle 18. Invece neanche quest’anno si salva l’appuntamento più importante e partecipato di Monza nel giorno del patrono San Giovanni Battista del 24 giugno. Per il terzo anno consecutivo non si svolgerà lo spettacolo dei fuochi d’artificio nel Parco la sera del 24 giugno, una decisione presa dall’Amministrazione lo scorso dicembre quando sarebbe stato il momento per organizzare la gara pubblica necessaria per individuare l’impresa che avrebbe organizzato lo spettacolo. A fine 2021 la situazione sanitaria era ancora critica, con l’ondata di Omicron che ha portato un’impennata dei contagi, e per prudenza rispetto all’evoluzione dell’epidemia nei mesi successivi in Comune si è scelto di non organizzare ancora un grande appuntamento che avrebbe riunito migliaia di persone.

C.B.