Desio e la Brianza protagoniste di un progetto innovativo per arginare la piaga del disagio adolescenziale e giovanile, che spesso, purtroppo, sfocia in diverse forme di prevaricazione e violenza, tra baby gang, bullismo e cyberbullismo. Con la creazione di “palestre dell’agio“, come sono state battezzate, sul territorio. Dove poter intercettare, coinvolgere, rendere protagonisti attivi e quindi sostenere nel loro, delicatissimo, periodo di crescita, giovani e giovanissimi. È questo l’obiettivo, quanto mai attuale e urgente, del progetto intitolato “Un po’ di Im-possibile....ci sta!“, proposto dal Consorzio Comunità Brianza come referente territoriale per l’intera provincia e al quale l’Ambito di Desio ha deciso di aderire come partner. Un’idea nata a partire dal Bando per il benessere psicologico e sociale degli adolescenti emesso dalla Fondazione con i Bambini. E che vedrà la Brianza fare da apripista e collaborare, anche con i territori delle province di Brescia, Cremona e Mantova, per condividere percorsi, esperienze, risultati e feedback.
"Gli interventi prevedono l’avvio di processi di rilevazione, accoglienza e presa in carico del disagio adolescenziale – è spiegato nel progetto, che nei giorni scorsi ha ricevuto anche il via libera del Comune di Desio per i comuni dell’Ambito – e attività finalizzate al dare voce e ascolto ai ragazzi, raccogliendo direttamente le loro idee grazie a presidi educativi territoriali". Si tratta di vari centri giovanili che dovranno diventare il punto del progetto, "per costruire vere e proprie “palestre dell’agio“ che possano trasmettere il senso del valore, l’attaccamento alla vita e la costruzione della speranza con e per i ragazzi stessi". Il target è quello tra gli 11 e i 18 anni. "Gli spazi, preesistenti o da attivare, saranno organizzati grazie alla presenza di équipe multi-professionali – spiegano i promotori – che si rivolgeranno sia a minori che vivono sofferenza e fragilità, sia a minori che non la vivono". In queste settimane è stata definita una cabina di regìa del progetto. Ogni territorio sta costruendo una cordata di enti che comprendono le Asst, in particolare i servizi di Neuropsichiatria Infantile, i servizi per adolescenti accreditati, l’associazionismo sportivo e artistico-culturale, gli Enti del Terzo Settore, il Consorzio Desio Brianza.
La rete sarà orientata ad individuare prassi condivise, al fine di fronteggiare le manifestazioni di disagio e le richieste che gli adolescenti stanno esprimendo, sempre più significative e complesse. La metodologia chiave scelta passa dal coaching educativo, dall’imparare facendo, dove percorsi di ascolto, accompagnamento e laboratori del fare sono realizzati da adulti di diverse professionalità con la regia dell’educatore specializzato. Il tutto in relazione con famiglia e scuola. Ci sarà anche una fase di formazione degli adulti coinvolti nel progetto, "perché apprendano ad ascoltare e vedere gli adolescenti e le loro fatiche, prima che essi stessi si rendano visibili attraverso il sintomo e la condotta deviante". Molto importante sarà la fascia del weekend, con l’intenzione di coinvolgere i ragazzi in attività sportive e ricreative. Il progetto avrà una durata di 40 mesi. Rilevante anche il budget a disposizione, di 888mila euro, dei quali 800mila ricevuti dal Bando e 88 cofinanziati dagli Enti.