GABRIELE BASSANI
Cronaca

Le donazioni “in rosso” Avis, appello ai volontari

Cala lo slancio registrato a inizio pandemia, diminuiscono le scorte di sangue. Il presidente provinciale: la carenza di dottori e infermieri peggiora la situazione.

Le donazioni “in rosso” Avis, appello ai volontari

Diminuiscono le donazioni, ma l’Avis di Monza e Brianza torna sulla strada per reclutare soci in tutta la provincia sotto lo slogan “Uniti per l’autosufficienza“. "Quando durante il periodo Covid era stata ipotizzata una sua possibile cura con il plasma iperimmune questo ha generato una notevole richiesta di nuove idoneità con conseguenti nuove donazioni – spiega Gianluigi Molinari, presidente provinciale Avis –. Purtroppo, però, questa reattività immediata, non si è concretizzata in seguito e lo slancio dei donatori di quel momento non è stato seguito da donazioni periodiche". Il risultato è che nel 2022 i soci donatori sono scesi a 22.683 (-58), 34,98% donne e 65,02% uomini di cui il 29,01% giovani (18-35 anni). La fascia d’età più rappresentata è quella compresa tra i 46 e i 55 anni sia per gli uomini (4.649 pari al 20,51%) sia per le donne (2.105 pari al 9,28%) per un totale di 6.754 (29,78%), segue con il 21,53% la fascia 36-45 anni, quindi con il 18,71 i donatori tra i 26 e i 35 anni.

Tra le strutture dove donare sangue, l’ospedale San Gerardo è quella più attiva con 14.409 donazioni (nel 2021 erano state 14.703), poi Vimercate con 6.676 donazioni, Desio e Carate. Ma sono attivi anche gli ambulatori del Formentano di Limbiate, Besana, Busnago, Lentate e Meda che l’anno scorso hanno raccolto 13.428 sacche totali. "Purtroppo – prosegue Molinari – la carenza di medici e infermieri in tutte le strutture ospedaliere non consente la piena operatività dell’attività dei donatori. A cui si aggiungono le difficoltà di alcuni centri trasfusionali" che hanno impedito ai donatori di effettuare la propria donazione. Ecco allora che diventa cruciale l’impegno delle Avis comunali per le attività di promozione e sensibilizzazione alla donazione a livello locale appoggiandosi anche ai canali social (Facebook e Instagram) dell’Avis provinciale per avvicinare sempre più giovani. Tanto che "per il futuro mi auguro che ci possa essere l’inserimento come dirigenti associativi di nuovi giovani volontari capaci di apportare nuove idee per rendere la nostra Associazione sempre più attiva ed attuale. Perché del sangue non si smetterà mai di aver bisogno".