
di Marco Galvani
Villa Reale, il giorno più lungo. Quello del divorzio tra il concessionario e il Consorzio. Quello della riconsegna delle chiavi del corpo centrale della reggia che torna al pubblico dopo appena sei anni di gestione privata.
Si torna indietro.
Da oggi tocca al pubblico delineare quella vision che, secondo il sindaco di Monza e presidente del Consorzio Dario Allevi, il gestore privato non avrebbe avuto.
Ripartendo da zero, però. Senza mostre, senza bookshop e pure senza ristorante. Perché la guerra in Villa Reale ha spento pure le stelle del bistrot griffato Vicook.
Cucina smantellata, saloni svuotati. Un boccone amaro.
Dopo mesi di investimenti l’azienda di ristorazione guidata dalla famiglia Cerea e da Corrado Leoni è costretta a salutare la piazza di Monza.
"Con rammarico per come sono andate le cose".
"Con la rescissione anticipata e forzata del contratto il 4 gennaio, in luogo di quella prevista il 31 dicembre 2021". Un progetto partito nel dicembre del 2019: da allora Vicook ha gestito il restaurant bistrot con dehor estivo, il bar e il catering, supportata in tutto e per tutto dalla casa madre Da Vittorio (tre stelle Michelin a Brusaporto, nella Bergamasca), che offriva, nelle sale al piano superiore, il suo servizio banqueting.
"La situazione ereditata, figlia di un succedersi di gestioni differenti - ricostruiscono da Vicook - poneva molti punti di criticità e richiedeva un intervento davvero importante, che è stato fatto: in termini di operatività, staff impiegato, energie spese, interventi e migliorie realizzati. Sono stati mesi di progetti e lavoro intenso. Vicook e la famiglia Cerea non si sono risparmiati e hanno preso parte al progetto in prima persona, mettendo in campo nome, immagine, investimenti economici e competenze professionali".
Ma "sono stati, certo, anche mesi di sincero feeling con la clientela di Monza".
"Ci vediamo costretti a lasciare Monza, almeno temporaneamente, in un modo affrettato e sgradevole che non ci appartiene. Di questo ci dispiace molto - l’amarezza dell’amministratore unico di Vicook, Corrado Leoni -. Questo progetto stava crescendo, abbiamo registrato numeri incoraggianti di presenze nonostante la chiusura per gran parte dell’anno dovuta alla pandemia. È stato un percorso condiviso con i cittadini di Monza, per questo, davvero mi sento di ringraziarli tutti: ci hanno dato fiducia. Sarebbe bello poterli accogliere nelle sale della reggia con lo stesso entusiasmo con cui li abbiamo serviti per più di un anno".
C’è rammarico anche nelle parole della famiglia Cerea, che ha fortemente desiderato prendere parte al rilancio della Villa: "È un peccato che un bene tanto prezioso non riesca a splendere in tutta la sua meraviglia, che si inciampi in questioni burocratiche e politiche. Sarebbe bello poter dialogare con qualcuno che abbia una visione aperta e delle intenzioni sincere, operative, condivise. Sembra, invece, che tutti stiano alla finestra e nessuno desideri prendere la situazione in mano, marcare un’apertura, creare l’occasione perché un rilancio accada. Noi abbiamo ancora tanto da dire e da fare, ci crediamo come ci abbiamo creduto un anno fa. E siamo qui. Aspettiamo".
Uno stallo generale e "una grave crisi gestionale" da cui la reggia potrebbe uscire, secondo il presidente della Commissione territorio e infrastrutture di Regione Lombardia, Andrea Monti, candidandosi a sede di rappresentanza dei Giochi olimpici Milano-Cortina 2026, così come già lo era stata per Expo 2015, quando a sostenerne l’investituta era arrivato addirittura il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
"Insieme con il sindaco Allevi e con il direttore del Consorzio, Giuseppe Distefano, prepareremo un dossier su quanto la Villa possa offrire, come peraltro suggerito dallo stesso Comitato organizzatore delle Olimpiadi invernali - spiega Monti -. Sono convinto che questa opportunità costituisca un valore aggiunto anche per i Giochi".