Monza, l’archivio comunale slitta fra le polemiche

Per l’opposizione il rinvio indebolisce il municipio nel contenzioso contro Cem. Il vicesindaco: si farà nel 2023, confermata la destinazione pubblica dell’area

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di Martino Agostoni

Slitta di un anno il progetto per il nuovo archivio comunale in viale delle Industrie, ma la variazione al piano triennale delle opere pubbliche deciso dalla giunta ha aperto lunedì sera uno scontro in Consiglio comunale. I gruppi di centrodestra , con l’ex vicesindaco Simone Villa e l’ex sindaco Dario Allevi, oggi consiglieri all’opposizione di Lega e Forza Italia, hanno accusato la nuova maggioranza di centrosinistra di aver fatto una scelta che espone la città a maggiori rischi nei contenziosi aperti in tribunale sul futuro dell’area di viale delle Industrie, dove è prevista la costruzione del nuovo archivio comunale da 1,5 milioni di euro. La questione risale al 2012, quando assessore all’Ambiente e al Patrimonio era Giovanni Antonicelli, finito nelle inchieste del 2013 per corruzione e camorra a Monza.

In quel periodo vennero fatte le pratiche che portarono a dare in concessione per 9 anni e 7 mesi (fino al 31 dicembre 2022) un’area agricola comunale lungo viale delle Industrie di 12.340 metri quadrati, a ridosso dei quartieri di Sant’Albino e San Damiano, alla società Cem srl, Centro Ecologico Monza, e autorizzare l’attività di un impianto di trattamento di rifiuti, rottami d’auto e pneumatici. Negli ultimi anni, per risolvere la vicenda e far chiudere l’impianto, in Comune è stata avviata una strategia per riavere l’area mandando a Cem la disdetta della concessione in viale delle Industrie con 1 anno di preavviso e poi destinando quel terreno a funzioni di interesse pubblico come luogo per il futuro archivio comunale. Sia contro la disdetta sia contro la destinazione per l’archivio comunale Cem ha presentato ricorso al Tar, due cause attualmente aperte e seguite dall’avvocatura comunale. La variazione al piano delle opere pubbliche approvata lunedì che sposta al 2023 la previsione dell’archivio comunale "mette repentaglio la strategia per ridare una funzione pubblica a quell’area – attacca Villa – Spostare di un’altra annualità vuol dire creare un’incertezza e questo può indebolire la posizione della città nei contenziosi". Anche per l’ex sindaco Allevi "è un atteggiamento superficiale su un caso in cui invece bisognerebbe dare più forza all’avvocatura comunale".

Replica il vicesindaco Egidio Longoni chiarendo che la variazione al piano triennale delle opere è stata fatta per motivi tecnico-contabili e con parere positivo dell’avvocatura comunale: "non si cancella l’archivio, anzi la stessa opera viene riproposta nel 2023 perché, ora che è novembre, non si riuscirà a realizzarla nel 2022 e inoltre non c’è ancora la disponibilità dell’area per passare alla progettazione esecutiva. Diamo continuità alla strategia seguita finora e ribadiamo che la funzione pubblica di quell’area rimane come la destinazione per realizzare l’archivio comunale".