Dalla A delll’Albero della Vita dipinto dall’Arcimboldo fino alla Z della bottega degli Zavattari, maestri vetrai e pittori che realizzarono il poderoso ciclo delle storie della regina Teodolinda nella cappella dove viene custodita la Corona ferrea. Una storia corale, quella del Duomo di Monza, raccontata non a caso in un dizionario che ne vuole sottolineare proprio il valore di opera d’arte collettiva, frutto di secoli di immaginazione, fede e lavoro.
Si intitola “Le parole del Duomo. Dizionario”, pubblicato per volere della Fondazione Gaiani è sarà presentato in un convegno sabato prossimo su iniziativa dell’ordine dei medici chirurghi e odontoiatri. Una carrellata di 240 voci e 380 immagini raccolte in collaborazione tra la Fondazione e la biblioteca civica di Monza, con le fotografie di Piero Pozzi, che raccontano la storia dell’attuale basilica di San Giovanni a partire dal VI secolo, con il famoso sogno in cui la colomba apparve alla regina Teodolinda, fino all’età contemporanea.
Un edificio che è stato il testimone delle numerose e complesse vicende che hanno caratterizzato la vita del borgo monzese diventato capoluogo. Del resto, come sottolinea il cardinale Gianfranco Ravasi nella prefazione, "A Monza il Duomo e la città da sempre si sono incontrati".
L’incontro di sabato alla Sala del Granaio del Duomo prevede l’intervento dei direttori scientifici e dei curatori editoriali dell’opera. Il professor Renato Mambretti dell’Università Cattolica di Milano parlerà del Duomo di Monza nella storia, mentre Giustino Pasciuti, già direttore della Biblioteca civica di Monza, svilupperà il tema de “La Biblioteca capitolare e gli studiosi: Frisi, Burocco, Aguilhon, Varisco (e gli altri)”. Il professore Roberto Cassanelli, docente nella Scuola di specializzazione in beni storico-artistici dell’Università Cattolica di Milano, approfondirà invece “Le arti nel Duomo: dall’oraculum teodelindeo ai restauri di Luca Beltrami”.
"Un lavoro rivolto soprattutto ai giovani – sottolinea monsignor Silvano Provasi nella presentazione del volume – con l’auspicio che diventi uno strumento familiare, affinché, conoscendo meglio le radici e la storia della nostra città, e della sua storia religiosa e civile, e ammirando lo straordinario fascino di tante opere, si sentano maggiormente spinti ad amarla". Fra la A del pittore Filippo Abbiati e la Z di Beltramino de Zuttis, che aprono e chiudono il dizionario, scorrono tantissime voci relative alla storia delle istituzioni e dei personaggi, alla liturgia e alla storia delle arti.
Al termine del convegno sarà possibile visitare il museo e la Cappella di Teodolinda.