CRISTINA BERTOLINI
Cronaca

La storia di Monza tra vetrine e antichi trumò

A due passi da Duomo e Arengario il regno dell’antiquariato di Gabriela Morelli e del figlio Alexander racconta secoli di vita quotidiana

di Cristina Bertolini

Sentire al tatto il legno liscio, reso setoso dall’usura. Lasciarsi stregare dall’aroma di un trumeau del ‘700 vissuto e invecchiato, assorbendo gli odori di una casa e i segreti di una famiglia attraverso i secoli.

È l’atmosfera che si respira entrando nella bottega antiquaria di Gabriela Morelli (MGArt MonzAste), uno dei negozi più tipici della città, nato nel 1971 e certificato dalla Regione Lombardia come bottega storica.

Si accede da un elegante portone che attraversa un ingresso liberty a due passi dal Duomo e lì si apre un piccolo mondo antico.

Entrando si viene investiti da un’atmosfera d’altri tempi. A fare da guida è la signora Gabriela Morelli, figlia, sorella e nipote di mercanti d’arte e restauratori da generazioni.

"Mio padre Vittorio era scultore – racconta Gabriela Morelli – ed è stato allievo dell’architetto Luigi Coppedé. Mentre mio fratello e mia sorella sono stati allievi di Pietro Annigoni, il pittore della Regina Elisabetta. Ho studiato da segretaria d’azienda, ma sono rimasta affascinata dal settore di famiglia. Quando vivi in mezzo alle creazioni artistiche porti con te la bellezza che parla delle cose antiche. Quindi o ne hai un’avversione innata o ne resti incantato".

Si muove fra trumò del ‘700 lombardo, un monetiere del ‘600 in tartaruga con tante piccole cassaforti e poi cassettiere, vetrine, mobiletti. Nel tempo ha imparato a distinguere le caratteristiche dei mobili italiani, soprattutto in noce e ciliegio o quelli inglesi in mogano o rovere.

Ci si aggira fra antichi lampadari in ferro battuto e cristallo, vetrine e angoliere e poi lampade liberty lombarde.

C’è anche una statuetta d’argento con il busto del duce con la classica espressione accigliata, dalle dimensioni discrete, fatta per essere esibita in casa al bisogno e riposta in un cassetto quando diventava sconveniente.

La maggior parte dei pezzi viene ritirata dalle antiche case brianzole, quindi anche le suppellettili parlano dei loro abitanti. Insieme con il papà Vittorio GabrielaMorelli scandagliava tutte le fiere di Lombardia e poi a Parma, Modena, Genova e naturalmente era un’affezionata della fiera di brocantage di Novegro.

"Papà mi consigliava di annusare il legno e accarezzarlo, per sentirne il tatto: se è liscio nei punti di usura significa che è autentico, se è ruvido è antichizzato. Bisogna poi tirar fuori i cassetti e vedere i punti di usura". La clientela si tramanda da genitori, a figli, a nipoti.

I privati richiedono cassettoni, specchiere, quadri di piccole dimensioni, ma anche comò, ribalte, tavolini e vetrine.

"Abbiamo avuto da collezioni private quadri di Pompeo Mariani, Mosè Bianchi, Spreafico". Non vengono richiesti letti, divani e sedute, tranne qualche poltrona di design degli anni ‘60 -‘70 a marchio Frau o Zanotta. Al ritiro si fanno i controlli per verificare l’autenticità delle firme.

Altro canale di vendita sono i commercianti al dettaglio e poi il web. Dei clienti ad ampio raggio si occupa il figlio Alexander, attraverso il portale internet.

Fino al 2000 si facevano le aste con battitore a Brera, per dare visibilità agli artisti emergenti, ora avviene tutto online, appoggiandosi a piattaforme specializzate.

"Abbiamo richieste da Gran Bretagna, Lituania, Germania, Francia – racconta Alexander – e poi dagli Stati Uniti che curiosamente chiedono mobili degli anni ‘50 che riproducono lo stile ‘700 o ‘800". Non è detto che nella scelta vinca sempre il bello, ci sono clienti che cercano l’articolo kitsch degli anni ‘60, ma curioso.

Un cliente americano ha acquistato una lampada con tiranti che opportunamente trattati a olio accendono una lampadina che crea un effetto di illuminazione diffusa molto particolare nella stanza.

"Il problema – sottolinea Alexander – è che un oggetto di dubbia estetica non è funzionante. Tuttavia gli appassionati di bricolage lo acquistano e poi si cimentano nella riparazione".