La poesia del sindaco. Il monumento ai martiri

Realizzato dal consigliere Zanin con le parole composte dal primo cittadino

La poesia del sindaco. Il monumento ai martiri

La poesia del sindaco. Il monumento ai martiri

Ad Albiate sarà realizzato dal consigliere comunale Carlo Zanin il monumento ai Martiri delle Foibe. Il manufatto sarà arricchito di un leggìo che riporterà una poesia scritta dal sindaco Giulio Redaelli dal titolo: “Chiamateci fratelli” che nel 2023 ha vinto il concorso nazionale “Giano Vetusto”. Il taglio del nastro è previsto per sabato 10 febbraio alle 11. Il 10 febbraio anche ad Albiate sarà celebrato infatti il giorno del Ricordo in memoria delle vittime delle foibe.

L’Amministrazione albiatese, grazie ai contributi del consigliere di maggioranza, Carlo Zanin (già ideatore dell’opera in piazza Cavour dedicata alle vittimi di femminicidi) e del sindaco Giulio Redaelli (nella foto), hanno reso possibile qualcosa di speciale: hanno infatti contribuito a dare vita a un monumento che si prefigge di ricordare a tutti una pagina di storia a lungo dimenticata. L’opera sorgerà in piazza Martiri delle Foibe. Il sindaco, che ha scritto centinaia di poesie ed è un poeta stimato avendo ottenuto negli anni riconoscimenti molto importanti, ha composto un tgesto appositamente per l’occasione.

Sul leggìo, accanto al monumento, ci sarà una pagina in cui sarà possibile leggere la sua poesia: "Sarebbero stati gli ultimi quei passi sul sentiero prima che il buio squarcio fosse la sola nostra lapide. Benedetto chi la pietà dei colpi salvò la paura del salto e non fummo offesi ma redenti quando il sangue strisciò la pietra come salvifica forza di croce quando il monito del silenzio si inginocchiò in eterna preghiera. Pane d’odio saziò i vivi perché colpa fu il fiero idioma peccato le nostre radici profonde delitto l’orgoglioso passato così per viltà o quieto vivere fummo croci sulla collina dei carsici fiori di muta foiba che si fece nostro unico paradiso nel ricordo che chiede memoria. Allora i nostri nomi vi basterà chiamarci fratelli".

Sonia Ronconi