
La comunità peruviana è stata una delle più colorate e attive con danze e leccornie
Per il diciottesimo compleanno, sono intervenute 11 comunità da mezzo mondo. Ecuadoriani, peruviani, boliviani, brasiliani, con i loro colori e la loro allegria, ma c’erano anche ucraini, bengalesi, i rappresentanti dei Paesi arabi e poi Sri Lanka e Filippine. Per la prima volta, quest’anno, sono arrivati anche gli induisti, dalla comunità di Brugherio originaria delle Mauritius. E poi un mucchio di associazioni, dai missionari del Pime, che ha mandato padre Dorielson Pinheiro Drago, vice-Rettore del Seminario Teologico Internazionale di Monza, la Comunità Ortodossa, il Consiglio comunale della Brianza, la Legacontro i tumori, la Croce Rossa (il truccabimbi lo hanno fatto loro), il Cadom per le lotte maltrattate, l’USDLI (Unione solidale donne latinoamericane Italia), i gruppi Pies d’Oro, Folkmilano-Milan, il Tulsi Sanbgh group.
La Festa delle Genti, all’oratorio San Carlo, è riuscita a riunire tutti, un migliaio di persone. Tantissime le storie. Titti, come la chiamano tutti, al secolo Tahany Shain, vicedirettrice del centro islamico, è l’una delle anime da almeno 14 delle sue 18 edizioni. Egiziana di origine, a Monza svolge un lavoro impegnativo con le donne arabe per le quali è diventata un punto di riferimento e ieri ha portato anche alcuni dei ragazzi che quest’anno ha portato in visita al centro islamico di via Ghilini. E le “sue” donne hanno ricambiato preparando il cous cous, il "nostro piatto tipico, ma anche riso con pollo, uova sode, melanzane, riso con lenticchie. E il nostro the alla menta". L’integrazione da sempre è l’obiettivo, e per la prossima settimana è stato ideato un corso per insegnare ad andare in bicicletta "rivolto alle donne musulmane. Perché se i maschi imparano da bambini, alle donne tradizionalmente non accade, e invece in Italia possono averne bisogno per la loro sicurezza". Il vero cuore della festa è Maria Laura Spreafico che la porta avanti sin dalla nascita: "Avevamo cominciato con le prime comunità sudamericane presenti a Monza e piano piano abbiamo capito che bisognava allargarci a tutte le comunità straniere e di diverse Fedi".
Alla messa del mattino, letture pronunciate anche in inglese e spagnolo. Poi tutte le comunità hanno portato le loro offerte, il loro cibo. E si è pranzato tutti assieme prima di dare vita a balli e giochi. La comunità peruviana è come sempre una delle più attive, 5mila persone in Brianza, 1.000 solo a Monza. L’Associazione culturale monzese “Perù Amico d’Italia” con Ana Maria Bobadilla Vilchez, la vulcanica presidente, ha portato festa e colore. Come la “Marinera“, "è una delle nostre danze popolari più importanti. Una danza costiera di corteggiamento, un ballo di coppia e aggraziato romantico che usa i fazzoletti, per noi sono venuti a farla alcuni bambini da una scuola di danza di Milano". Anche i peruviani si sono messi ai fornelli. E si sono sbizzarriti con la “cricha morada”, una bevanda fatta con le pannocchie viola che risale agli Incas ed è amatissima dai bambini.