La crisi blocca i lavori dell’Omni

Tutto fermo da ottobre, per l’impresa i ritardi sono dovuti all’aumento dei prezzi delle materie prime

Migration

di Barbara Calderola

Da cantiere simbolo della rinascita post Covid a tegola giudiziaria. La crisi blocca i lavori per le 12 nuove aule al centro scolastico di Vimercate e la Provincia si prepara a licenziare la ditta che ha vinto l’appalto.

"Il cantiere è fermo dallo scorso ottobre – ha riferito in aula Martina Cambiaghi, consigliera delegata – secondo la proprietà i ritardi sarebbero dovuti all’aumento dei prezzi delle materie prime".

La commessa è stata aggiudicata per 3,5 milioni di euro, nella cifra sono compresi due spazi polifunzionali a disposizione di studenti e professori, e i lavori in via Adda erano cominciati sotto i migliori auspici due anni fa: agosto 2020, dopo il primo terribile attacco del virus e il lockdown. Un’opera importante non solo perché avrebbe attenuato il sovraffollamento dell’Omnicomprensivo, una città nella città che ogni giorno richiama 4.400 ragazzi in arrivo da tutto il territorio, ma anche per il forte valore simbolico di ripresa dopo lo shock della pandemia.

Un primo concreto cambio di passo per svecchiare il comprensorio anni Settanta pieno di problemi. Adesso però la luna di miele è finita e committente e costruttore sono arrivati alle carte bollate.

La Provincia è stata diffidata dal varcare il perimetro del cantiere, "per evitare che possa essere alterato lo stato di fatto", ha spiegato Cambiaghi riferendo ai colleghi la posizione dell’azienda, mentre il presidente Luca Santambrogio ha incaricato gli avvocati di cancellare il contratto.

Scatta così il Piano B per non lasciare incancrenire la situazione: chiamare la seconda arrivata e sondare il terreno.

Se fosse ancora interessata, Monza proporrebbe di portare a termine il capitolato per la cifra mancante. "Queste opere erano state varate per lanciare un messaggio importante in piena crisi sanitaria: la Provincia non si ferma e gli investimenti sull’edilizia scolastica sono una priorità. Ma adesso i problemi arrivano proprio da qui – sottolinea il presidente –. Non ci fermiamo. Troveremo la soluzione migliore per condurre i lavori in porto prima possibile".