BARBARA CALDEROLA
Cronaca

La collina degli skateboard rinasce tra voli e brividi

Appassionati di ogni età arrivati da tutta la Brianza per la festa di riapertura. Ora il centro ha anche un nome, scelto dai protagonisti e intitolato ieri

di Barbara Calderola

Riapre lo skatepark di Agrate, tempio della Generazione Z che ha scelto la tavoletta per divertirsi ma anche per spostarsi.

Ieri, grande festa al Parco Aldo Moro, il polmone verde al confine della città con laghetto, bar e ristorante, lo scenario ideale per ospitare la pista battuta da centinaia di ragazzi in arrivo da tutta la provincia, un circuito per cultori che è riuscito nel miracolo, complice forse la pandemia, di attirare anche un esercito di famiglie con bambini piccoli e piccolissimi.

Ora la pista ha un nome: Hill park skateboarding. L’hanno scelto con 130 voti su 250 gli habitué e il sindaco Simone Sironi ha messo il sigillo dell’ufficialità con una cerimonia di intitolazione che "è segno di rinascita". "L’impianto non ha mai chiuso, lo skateboard è uno sport individuale, ma la struttura ha vissuto un lungo lockdown. Questo è un ritorno in grande stile".

Lo conferma il fruscio delle rotelle dei veterani e dei ragazzini che frequentano i corsi: volano come farfalle, ma possono correre come ciclisti al traguardo.

Il polo sportivo, costato 160mila euro, era stato aperto a ottobre 2019, dopo una lunga gestazione. C’era voluto tempo per metterlo in cantiere su spinta degli assessori più giovani, erano i tempi della seconda giunta Colombo: "È nato dal basso", sottolinea oggi il suo successore. Anche l’iter ricalca il percorso che ha portato all’opera. Il progetto è frutto della collaborazione fra l’amministrazione e gli skater di casa, "il disegno è di ControlZ+, esperti che si occupano solo di questo tipo di strutture, un’autorità in materia - ricorda Sironi -. È nato tutto da un’esigenza sentita dagli adolescenti e l’abbiamo assecondata". Sfruttando la posizione strategica dell’oasi si punta a farne una nuova direttrice di sviluppo, che si aggiunge a quelle più tradizionali: aziende e turisti a caccia di tesori come la Collezione d’arte novecentesca Bontempi. A muovere tutto la skate culture, la filosofia di vita che c’è dietro la pratica: "La caparbietà di chi rischia, esplora e proprio in questo modo impara. - spiegano gli assidui -. L’abitudine a provare e riprovare, tentare e fallire e l’attitudine all’apprendimento autodidatta e testardo". Qui, il monopattino è stato soppiantato dalla tavoletta. "Scelta green ante litteram – conclude il sindaco – a scuola vanno tutti scivolando".