Bellusco, travolti e uccisi da un'auto: social spietati con l’investitrice

Un processo mediatico impietoso dopo l’incidente in cui sono morte due persone

 DINAMICA Alle 4 di ieri  la Y10 guidata  dalla ventunenne ha travolto a Bellusco  due muratori marocchini  che stavano rientrando  a piedi perché fermati qualche ora prima su un’auto guidata  da un amico ubriaco

DINAMICA Alle 4 di ieri la Y10 guidata dalla ventunenne ha travolto a Bellusco due muratori marocchini che stavano rientrando a piedi perché fermati qualche ora prima su un’auto guidata da un amico ubriaco

Bellusco (Monza Brianza), 8 ottobre 2018 - Le sagome dei muratori che sbucano all’improvviso, il colpo contro l’auto, il volo dei corpi dopo l’impatto. Il sangue, la morte. Il dramma dell’investitrice della Monza-Trezzo si è consumato in un pochi istanti l’altra notte, ma è un macigno al quale probabilmente non potrà più sfuggire. Lei, 21anni di Ornago, è distrutta. Era al volante della sua Lancia Y alle 4, a pochi metri da casa, dopo una serata trascorsa con gli amici, quando il parabrezza è andato in frantumi, senza che se ne accorgesse quasi. Questo, almeno, secondo la prima ricostruzione degli investigatori. Quando si è resa conto di aver falciato i due uomini era troppo tardi. Impossibile ritornare indietro. Uno era lì vicino alla macchina, l’altro sbalzato oltre il fosso. Si era messa al volante nonostante avesse bevuto, come il terzo amico delle vittime, - e come loro, ma a lui, che era alla guida, erano state ritirate patente e auto un paio d’ore prima, a poche centinaia di metri dal punto dello scontro. Il 29enne è riuscito a fare rientro a casa sano e salvo, abita a Bellusco, a 300 metri dal luogo della tragedia, ma Youssef Oujaa, di 33 anni e Aziz Oukhanekch di 38, dovevano raggiungere Cornate, sette chilometri più in là. Alla pattuglia che li aveva fermati hanno detto che avrebbero chiesto un passaggio a un conoscente. Ma non sono più riusciti a fare quella telefonata.

L’incidente divide il web. Sui social c’è chi difende a spada tratta gli operai, chi l’impiegata che li ha travolti, e, chi, prende le distanze da tutti e tre, rimproverandoli di aver bevuto troppo. Un processo mediatico «impietoso» per il sindaco di Bellusco e presidente della Provincia Roberto Invernizzi «fuori luogo in un momento come questo. Serve silenzio in attesa che le indagini chiariscano anche il minimo dettaglio». L’investitrice aspetta la convalida dell’arresto ai domiciliari, dove si trova con l’accusa di omicidio stradale plurimo. Effetto della riforma del Codice della Strada. Per chi provoca la morte di qualcuno guidando ubriaco l’unica distinzione nella pena è il tasso alcolemico: oltre 1,5 grammi per litro di sangue rischia da 8 a 12 anni di carcere. Da 5 a 10 se il tasso supera quota 0,8 grammi. Pene severe, spesso non applicate e concluse nelle indagini preliminari con patteggiamenti. Per la ventunenne brianzola, i guai cominciano adesso. I rilievi dei militari, infatti, saranno indispensabili per stabilire la dinamica dello schianto, per comprendere in quale posizione esatta si trovassero le vittime e a quale velocità procedesse la vettura.